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PIOGGIA DI MEDAGLIE PER L'ITALIA AI MONDIALI DI SCHERMA

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Il doppio delle medaglie vinte l'anno scorso a Lisbona e secondo posto nel medagliere alle spalle della sorprendente Ucraina. Insomma, la nottata di mercoledì sarebbe tutta da festeggiare, con tanti motivi di soddisfazione. E invece, a leggerla bene, c'è quel pizzico di amarezza che si traduce in più di un rimpianto. Rimpianti che arrivano soprattutto dal fioretto maschile. La classifica finale vede tre azzurri nei primi cinque posti: Vanni secondo, Cassarà terzo e Sanzo quinto. Davvero niente male come risultato. Ma se da una parte c'è la gioia per aver portato due azzurri sul podio, dall'altra c'è la delusione per aver perso un oro che sembrava a portata di mano. Per la verità Simone Vanni ce l'ha messa tutta per difendere quel titolo iridato conquistato nella passata edizione a Lisbona, ma i suoi sogni sono stati spazzati via dalla furia del giovane tedesco Peter Joppich. I due hanno dato vita ad una finale emozionante, risolta all'ultima stoccata. Il pisano, 24 anni delle Fiamme Oro, ha preso un piccolo vantaggio sul 5-3, poi ha dovuto rincorrere l'avversario: prima sul 5-9 poi sul 7-10 ed infine sul 12-14. Vanni, però, non si è arreso. Ha lottato, fino ad agguantare il tedesco sul 14 pari. A quel punto ha cercato di ripetere il colpo che l'anno scorso gli aveva regalato il punto del 15-14 e l'oro contro un altro tedesco, Ralf Bissdorf. Una parata e risposta che questa volta non è andata a bersaglio. La punta del fioretto di Joppich è stata più veloce, e per Vanni è sfumato il sogno di diventare il primo azzurro a vincere per due volte consecutive il titolo iridato di fioretto. «Ho perso la finale ma posso ritenermi comunque soddisfatto - ha detto Vanni, apparso in verità piuttosto deluso durante la premiazione - peccato, perchè sul 14 pari ho cercato una stoccata in controtempo che in altre occasioni mi era riuscita. Comunque il tedesco ha tirato bene, e poi su 39 stoccate se ne può sbagliare una...». Tutto sommato discreta la direzione arbitrale, anche se il presidente federale Antonio De Blasi ha attaccato il presidente della Fie, Renè Roch: «Ha sostituito l'arbitro scelto dalla commissione, non si può andare avanti con un presidente che gestisce anche le giurie». In precedenza Vanni aveva battuto in semifinale il compagno di squadra Andrea Cassarà per 15 a 13. La terza medaglia per l'Italia è arrivata dalla sciabola femminile. Gioia Marzocca ha vinto il bronzo, ripetendo il risultato di Nimes 2001. In semifinale la Marzocca, 24 anni, nata a Lecco ma napoletana d'adozione, è stata eliminata dalla sorprendente rumena Dorina Mihai, numero 31 del tabellone e addirittura 58esima in coppa del Mondo.

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