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Peruzzi: «L'importante è cominciare bene»

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La Champions League è il suo scioglilingua preferito, la Lazio il dogma dell'ultimo suo scorcio professionale, Istanbul una tappa che ritorna. Peruzzi sorride e guarda avanti. «Stavolta sarà un'altra partita: non possiamo credere che tutto vada come a marzo, quando rifilammo alla squadra di Lucescu due gol in dieci minuti. Ci aspetta una battaglia: sarebbe stato meglio non iniziare proprio da Istanbul», ammonisce con tono serio, prima di concedersi un largo sorriso. Il rigore parato a Doni, in fondo, è un amuleto recente, da custodire ed esaltare, anche facendo professione d'umiltà. «Sono contento per la vittoria di Genova, la parata è solo una soddisfazione in più. Zauri? Sì, mi ha detto di rimanere fermo, perché Doni avrebbe scelto l'angolo in base alle mie mosse». Il Besitkas è nelle sue parole e nei suoi pensieri. «Il girone è equilibrato, il Chelsea è ben attrezzato, i turchi e lo Sparta Praga meritano rispetto. La Champions League non ti concede distrazioni, non possiamo permetterci passi falsi. Dovremo giocare ogni partita come fosse una finale». E il presidente Ugo Longo annuisce e rilancia. «Sì, sarà dura ma stiamo dimostrando di avere i mezzi per poter competere alla pari con tutti. In campionato siamo tra le cinque formazioni che lotteranno fino alla fine per il titolo. E in Europa vogliamo toglierci tante soddisfazioni». Il solito concentrato d'ottimismo che si fonde con l'ambizione di Simone Inzaghi, bomber di Coppa, destinato a lasciare spazio al ritorno di Corradi, ma pronto a ritagliarsi la vetrina. «Sono pronto: fare un gol in Champions ti regala davvero un'emozione speciale». Fab. Mar.

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