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L'Italia tutto cuore pensa già ad Atene

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La truppa dei bravi ragazzi è rientrata in Italia dove ognuno di questi dodici piccoli eroi si metterà a disposizione dei propri coach nei rispettivi club. Così come Carlo Recalcati, il nocchiero della nave azzurra pronto a sedere sulla panchina di Siena. «Non potevamo perdere - ha commentato il CT, che dovrà ora discutere con la Fip del suo ruolo part time - perchè quando si giocano certe partite il risultato può essere uno solo». E parlare solo di cuore vorrebe dire mancare di rispetto a gente come Marconato, ciclopico nella partita contro la Francia, e Jack Galanda. Il «Jovanotti» del basket italiano è stato senza dubbio l'ala forte più continua della manifestazione. Lui, il capitano dal cuore d'oro e dalla mano vellutata, ha esaltato ancora una volta il grande traguardo raggiunto. «È un bronzo che vale quanto l'oro di Parigi. Abbiamo ottenuto un grande risultato contro tutto e tutti». SPOGLIATOI APERTI - Intanto dall'Eurolega arriva una rivoluzionaria novità per quanto riguarda la comunicazione. Prendendo esempio dalla Nba, l'Uleb ha annunciato che quindici minuti dopo il termine delle partite della massima competizione continentale per club gli spogliatoi delle due squadre sarano aperti alla stampa per le interviste. «È una regola - ha commentato Ettore Messina - che da tempo è in uso e funziona nella Nba. Qui da noi ci vorrà un periodo di rodaggio. I giocatori dovranno essere disponibili ed i giornalisti dovranno comprendere di entrare in un ambiente dove emozioni e stress regnano sovrani».

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