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di MARCO GRASSI PETACCHI Petacchi Petacchi: Petacchi al Giro, Petacchi al Tour ed infine Petacchi alla Vuelta.

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Ci erano riusciti solo Poblet e Pierino Baffi, una vita fa; ma Alessandro Petacchi, in questo suo anno di grazia bagnato finora da venti successi (ma la stagione non è finita), ha deciso di aggiornare il calendario dei record, e ha fatto valere la sua legge prima in Italia (per ben 6 volte), poi in Francia (4 affermazioni), quindi in Spagna (a bersaglio alla prima occasione utile: altre ne verranno, a partire già da oggi, se lo spezzino non si perderà sul percorso vallonato della Santander-Burgos, 151 km e un colle di prima categoria a 100 km dal traguardo). Inutile proporre paralleli tra il plurivincitore di stagione e il suo collega Cipollini, fuggito ingloriosamente dalla Vuelta dopo 28 km di cronosquadre. Più utile sarebbe che Petacchi portasse a termine la corsa spagnola, visto che non è riuscito a concludere né il Giro (fuori tempo massimo a causa delle ferite riportate in una caduta) né il Tour (ritiratosi sulle prime rampe della prima montagna, ma era indebolito da un principio di influenza). Ecco, Petacchi a Madrid, magari con indosso la maglia blu della classifica a punti, sarebbe un coronamento ideale di questo suo grande 2003. La tappa di ieri ha visto una bella fuga di quattro corridori di buona caratura: gli spagnoli Vicioso e Zaballa, il venezuelano Unai Etxebarria e lo svizzero Beat Zberg, scappati dopo 23 km (a 131 dal traguardo), hanno accumulato un vantaggio massimo di 3'14" (con Vicioso maglia oro virtuale), prima di vedere il loro margine eroso (e poi annullato a 24 dall'arrivo) dall'inseguimento della Fassa Bortolo e della Telekom: ma mentre gli uomini di Ferretti hanno visto ripagato il gran lavoro dal successo di Petacchi, splendido sotto la pioggia di Santander, i tedeschi si sono dovuti accontentare del secondo posto di Zabel: che per l'ennesima volta si è visto surclassato dall'italiano.

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