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L'allenatore gongola. «Non abbiamo tradito. Ora battiamo anche la Serbia» Trap: «La vittoria del mio calcio»

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Voleva la vittoria e i suoi non l'hanno tradito. Come non l'ha tradito San Siro. In questo stadio il ct azzurro ha scritto pagine indelebili. Non è stato da meno con la sua Nazionale. Quattro gol al Galles, il primato del girone che torna nelle mani degli azzurri. Sembrava impossibile immaginarlo a ottobre dello scorso anno quando il Galles ci costrinse ad una dolorosa sconfitta a Cardiff. Anche il futuro del tecnico sembrava in forse. Ma il Trap non era ancora al capolinea, nonostante tutto. E oggi la rivincita. Grande calcio, quello che la sua Italia adesso è capace di regalare. Sorride il Trap come un bambino coccolato amorevolmente tra le braccia della mamma. Una felicità incontenibile. Questa squadra è viva, ha voglia di giocare, di vincere, al di là degli uomini e dei moduli. Ha dovuto rinunciare a Totti, ma il temperamento di questa nuova Italia è lo specchio fedele di uno spirito ritrovato, di un carattere che è lo stesso del Trap giocatore. Mai arrendevole, mai domo. Ed eccolo Giovanni Trapattoni. Raggiante, un sorriso luminoso. «Abbiamo dimostrato di essere una squadra di carattere. E non era facile battere questo Galles. Ultimamente ci eravamo dimenticati di cose fosse la cattiveria agonistica perché avevamo incontrato avversari di rispetto ma modesti rispetto a questo Galles. Ma noi non abbiamo tradito. Grandissima squadra, bravi, bravi a tutti». Quando ha pensato che era fatta? «Solo alla fine puoi dire di aver vinto, ma se non avessimo vinto sarebbe stata una bestemmia. Abbiamo costruito nel primo tempo per confezionare il successo nella ripresa. Meritatissimo, anche se a un certo punto pensavamo che la partita fosse stregata». Era studiata la mossa Oddo? «Diciamo che a sinistra sfondavamo bene con Zambrotta ma non riuscivamo a fare altrettanto a destra. E allora ho pensato di inserire il laziale che bene si sta comportando, sta crescendo e aveva bisogno di questa prova europea ad alto livello per credere di più nelle sue possibilità. È stato bravissimo, soprattutto su quel cross che ha permesso a Inzaghi di raddoppiare». Difficile stilare la lista dei migliori, ma Del Piero, Vieri, Inzaghi e Zambrotta hanno fatto la parte del leone. «Fare graduatorie sarebbe riduttivo per una squadra che ha giocato ad altissimo livello per tutto l'arco dei 90 minuti. Se devo dare dei voti darei un dieci a tutti». Già, Trapattoni compreso. Mas. Cic.

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