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Europei 2004 A San Siro l'Italia ha bisogno di battere il Galles (ore 20.45, Rai1) Il tecnico recupera Bobo e schiera il modulo più offensivo con Inzaghi e Del Piero

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Vieri c'è e Trap va all'attacco

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Vieri ci sarà. Un pensiero in meno dopo aver dovuto necessariamente rinunciare a Totti. Positivo l'allenamento di rifinitura. Il bomber interista ha sgambato senza problemi e per la felicità del Trap guiderà l'attacco azzurro all'assalto del Galles e del primato del girone. Già il Trap. Un anno fa, di questi tempi, sembrava fosse arrivata al capolinea la sua avventura in azzurro. Il pari interno a Napoli contro la Serbia e la sconfitta in Galles, avevano indotto in molti a chiederne la testa. Undici mesi sono passati da quel gol galeotto di Bellamy, undici mesi nei quali il Trap ha lavorato sodo, cambiato l'Italia e il corso della sua storia e della sua Nazionale. Sei vittorie di fila, un modulo cambiato ed un calcio da far invidia. Ci fosse stato anche Totti, il Trap non avrebbe mai modificato il suo vincente 4-2-3-1, ma al momento non c'è un sostituto naturale del capitano romanista. Il tecnico allora rispolvera il 4-4-2, ma nello spirito e nel morale l'Italia di stasera dovrà essere quella felice e vince te delle ultime uscite. «Dobbiamo aggredire il Galles, mettergli paura - dice Trapattoni - e per farlo abbiamo il dovere di attaccare». E così in campo due punte (Vieri e Inzaghi) autentiche con alle loro spalle un quadrilatero di centrocampo robustissimo, con Del Piero largo a sinistra, ruolo che gli ha portato bene nelle ultime gare. «Alex deve sacrificarsi ancora - aggiunge Trapattoni - ben sapendo che da quella posizione ha fatto cose eccezionali dalle quali ha tratto enormi benefici l'intera manovra azzurra». La novità di questa Nazionale anti Galles si chiama Pippo Inzaghe che ritrova l'azzurro dopo sette mesi di assenza. L'ultima volta fu a Genova (1-0 al Portogallo). Giocherà al fianco del suo amico fraterno Bobo Vieri nello stadio che li vede protagonisti la domenica. Il Trap, che guarda anche alla cabala, ne ha tenuto giustamente conto. E come dargli torto. In questo stesso stadio Giovanni Trapattoni ha legato alcuni dei ricordi più belli della sua carriera da giocatore e da allenatore, senza dimenticare che la sua prima interna sulla panchina azzurra fu proprio al Meazza: 3-0 alla Romania nel 2000 con gol in apertura di Pippo Inzaghi. Corsi e ricorsi storici. Trapattoni è solare. Vuole vincere e poco importa come. Lo spettacolo, almeno per una volta può attendere. C'è solo da battere il Galles per scavalcarlo in testa al girone prima di andare a rifinire l'opera a Belgrado mercoledì prossimo. Il recupero di Vieri, la volontà dell'interista di stringere i denti e giocare a tutti i costi, racchiude tutto lo spirito di una Nazionale che sa di giocarsi la partita più importante della stagione: mettere la freccia e superare l'ultimo avversario dopo aver messo in fila, uno per uno, tutti gli altri. Per Trapattoni l'unicia incertezza è legata alle condizioni di Tacchinardi che stamattina sarà sottoposto ad ecofrafia prima di sciogliere i dubbi sul suo impiego. Non dovesse farcela è pronto Perrotta. «Una battaglia da vincere a tutti i costi», ripete il Trap. E poi San Siro. In questo stadio l'Italia non mai perso in 49 partite giocate. Il Galles sa che stasera troverà un'altra Italia rispetto a quella battuta unidic mesi fa a Cardiff. Il ct Hughes è intenzionato a schierare il tridente con Bellamy (se sarà recuperato) al fianco di Giggs e Hartson. Niente tattica attendestica, assicurano i gallesi. Ma all'Italia poco importa. Gli azzurri non possono fare calcoli. Debbono solo vincere, per dare un senso alla loro marcia verso l'Europeo. Stadio Meazza esaurito, Milano si stringe attorno agli azzurri. Un uomo in più per spingerli verso l'impresa. Il via alle 20.45 (diretta Rai Uno).

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