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«IL 20 LUGLIO 1990, sei giorni prima che l'As Frosinone Calcio fosse radiata, nello studio del commercialista ...

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Lo ha detto stamani, durante una protesta davanti a Montecitorio durante la quale si è incatenato, l'ex presidente del Frosinone Calcio Alfredo Scaccia, 41 anni, che dice di essere in possesso di prove documentali a conferma di quanto dichiarato. «Non seguii quella strada - ha proseguito - perchè ero convinto di poter far fronte con le mie forze alle richieste della Federazione». Il 26 luglio 1990 l'As Frosinone Calcio, all'epoca in C/2, venne radiata per eccedenza del parametro ricavi/indebitamento pari a un miliardo e 237 milioni di vecchie lire. «Ebbi a disposizione tre giorni - ha detto Scaccia - per ripianare il debito. Presentai una fidejussione di 400 milioni del Banco di Napoli, 529 milioni di attivo di Lega relativi alla cessione di calciatori e 214 milioni di contributo Federale. Inoltre, confermai la fidejussione di 400 milioni per l'iscrizione e consegnai 320 milioni in contanti alla Covisoc. La società venne radiata senza che furono mai notificate le motivazioni». Al Frosinone venne poi consentito di ripartire dal campionato interregionale. In seguito a quella vicenda Scaccia, all'epoca agente immobiliare, ha subito un processo per doppia bancarotta fraudolenta, «terminato dopo 13 anni - ha aggiunto - con l'assoluzione perchè il fatto non sussiste sancita con sentenza della Corte d'Appello di Roma confermata, il 21 maggio 2003, dalla Corte di Cassazione». Due anni dopo la radiazione, il 5 settembre 1992 Scaccia ha denunciato l'ex presidente federale Antonio Matarrese per abuso d'ufficio. «Sospetto - ha detto - che abbia cancellato il Frosinone per agevolare il ripescaggio di Bisceglie e Molfetta, rientranti nel collegio elettorale dove Matarrese stava per concorrere alla Camera dei Deputati». «Da oggi - ha annunciato Scaccia - comincio uno sciopero della fame per denunciare che l'autonomia della FIGC cagiona gravi danni allo Stato, a famiglie, a calciatori e a creditori di società radiate». Scaccia chiede che il Parlamento intervenga per cambiare la norma che prevede, in caso di radiazione della squadra, che i calciatori possano svincolarsi a costo zero e quindi essere liberi di trasferirsi altrove senza alcun indennizzo per la vecchia società.

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