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Un obiettivo materializzato con tempestività, grazie all'entusiasmo del mercato borsistico e senza l'ausilio delle garanzie di Mediocredito centrale. Lunedì si conoscerà nel dettaglio la situazione e si avrà la conferma diretta della sottoscrizione globale dei 110 milioni attraverso la costituzione di una sorta di «public company»: ieri è infatti arrivato il segnale più atteso, nel senso che non c'è più inoptato. A ore quindi è atteso anche l'annuncio dell'ingresso di Merloni e Ligresti, con l'8% del pacchetto azionario: martedì Cda per delineare le linee del nuovo consiglio, in cui entreranno Ricucci (che ha già in mano una quota pari a circa il 14%) e Paolo Ligresti, figlio di Salvatore. Geronzi è pronto a scommettere sulla conferma di Baraldi, anima del rilancio con Longo, che rimarrà presidente, e Pessi, diventato numero uno della Fondazione. L'A.d. ha il contratto in scadenza il 31 agosto ma l'uomo-Capitalia, insieme a Ricucci-Merloni-Ligresti, è pronto a blindarlo per un altro triennio. Italo Soncini, infine, non entrerà più nell'organigramma dirigenziale come vicediggì dell'area commerciale. Attesa sul fronte-Cirio: la Lazio vanta crediti per circa 48 milioni nei confronti del colosso agroalimentare (soprattutto con il ramo immobiliare), a fronte dei 38 di debito. Capitolo-sponsor: si cerca l'accordo triennale con la Sony prima del preliminare di Champions, che vale 150 mila euro. E la società, per il campionato, stringe i tempi con l'Indesit di Merloni. Ieri, infine, si è riunito il consiglio della Fondazione Lazio, presieduto dal prof. Pessi. Il Consiglio ha nominato una commissione di Saggi, guidata dall'avv. Longo, dal prof. Moroli e dall'avv. Di Marziantonio: entro il 15 ottobre raccoglierà indicazioni sulla conferma o sulla designazione del Presidente della Fondazione per i prossimi 3 anni. Fab. Mar.

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