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Problemi di organizzazione e di spostamenti nella tournée americana Il preparatore Carminati resta ottimista: «Saremo pronti per il Benfica»

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I giocatori sono stanchi, stremati: i loro volti, sfatti dalla fatica e dal fuso orario, manifestano lo sconvolgimento dei bioritmi. La squadra è costretta ogni giorno ad un tour de force interminabile: le distanze sono siderali, ed anche per raggiungere il più vicino campo di allenamento è necessaria un'ora di pullman. Per non parlare poi dei viaggi in aereo che la comitiva biancoceleste affronta ogni qual volta si muove per andare a disputare una nuova partita amichevole. Alla fine dell'avventura americana le ore trascorse da Stankovic e compagni su aerei, pullman e macchine saranno di gran lunga maggiori di quelle passate sul campo di allenamento. Almeno arriveranno 600.000 euro di cachet previsto per la comitiva biancoceleste. È allora che i pensieri vanno al preliminare di Champions League da affrontare contro una squadra blasonata come il Benfica. Come arriverà la formazione laziale al doppio confronto contro i lusitani? Le risposte arrivano da Ivan Carminati, preparatore atletico della Lazio che da anni cura la preparazione fisica della squadra biancoceleste. «È inutile nascondere le difficoltà logistiche a cui siamo andati incontro in questa tournèe americana - afferma con voce ferma Carminati - ci sono stati dei problemi che non hanno certo facilitato il nostro compito. Devo comunque dire che la comprensione dei giocatori ed il loro spirito hanno facilitato il lavoro svolto in questi giorni». E di comprensione ce ne deve essere davvero tanta, se si è costretti ogni giorno a fare spostamenti, cambiando alberghi, città, stati, per andare a giocare una semplice partita amichevole di preparazione. Negli ultimi tre giorni la squadra ha dormito in tre città diverse, allenandosi su quattro campi di calcio differenti. Il 23 luglio la squadra era a San Francisco, il giorno dopo a Los Angeles, 24 ore più tardi a Monterrey, Messico. Ed in nottata, dopo la partita disputata in nottata contro il Tigres di Monterrey, la squadra ha già fatto ritorno a Los Angeles. Ritmi devastanti per una squadra che dovrebbe fare del lavoro e dell'immediato recupero fisico il proprio punto di forza. «Sin dalla prima partita amichevole abbiamo dovuto cambiare qualcosa dal punto di vista della preparazione - continua Carminati - ma ritengo che la squadra stia rispondendo bene ai carichi di lavoro. I ragazzi stanno facendo un lavoro soddisfacente dal punto di vista della corsa, per quanto riguarda la forza dovremo intensificare i carichi una volta rientrati a Roma». Il rischio che corre la Lazio è quello di non presentarsi ai nastri di partenza con la giusta benzina in corpo, ma il preparatore atletico tranquillizza subito tutti: «Quando affronteremo il Benfica per il preliminare di Champions League non credo che ci potranno essere sostanziali differenze nella condizione atletica delle due squadre. La Lazio ha deciso di svolgere una preparazione in tre fasi: siamo partiti dal pre-ritiro in Sardegna e concluderemo il nostro lavoro a Norcia, dove dovremo allineare la condizione di tutti i nostri giocatori». La squadra tornerà in Italia fra un paio di giorni: domani alle 19.00 la comitiva biancoceleste si imbarcherà da Los Angeles per Roma, dove atterrerà nel pomeriggio di martedì. Previste tre amichevoli la prima l'1 agosto al Flaminio contro un avversario da decidere, il 6 agosto a Norcia contro una selezionae iraniana, poi dopo Ferragosto, intorno al 20 sempre in Umbria, una sfida contro gli Emirati Arabi anche se il calendario è da perfezionare. Sarà allora che Ivan Carminati ed Antonio Bovenzi potranno realmente capire lo stato di salute della squadra e disegnare un programma di lavoro per tutti gli uomini a disposizione di Mancini. «Soltanto un paio di giorni dopo il rientro in Italia - continua Carminati - avendo smaltito le fatiche del viaggio e del fuso orario, potremo valutare al meglio le condizioni

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