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Il francese Nazon strappa la maglia gialla a Mcgee ma la cronosquadre di oggi cambierà nuovamente la classifica Armstrong, Simoni e Beloki i favoriti

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Con un accento sulla «i» finale, alla francese: simbolo di consacrazione internazionale, quella che Alessandro ha definitivamente raggiunto sulle strade del Tour. Ieri lo spezzino ha vinto la sua seconda volata alla Grande Boucle, e ancora una volta è stato superbo: si è trovato in testa ai 250 metri, e nessuno è più riuscito a scalzarlo da quella posizione, né il redivivo Vainsteins, né Freire, né Zabel. Una volata perfetta, presa davanti perché «non vorrei farmi anticipare». Meno male che lo spezzino è giù di condizione («ma giorno per giorno mi sento meglio»), sennò avrebbe ben figurato nel cronoprologo e non si sarebbe staccato a Sedan: e oggi lo vedremmo in maglia gialla. Il simbolo del primato è finito invece sulle spalle di Jean-Patrick Nazon, che ha fatto il diavolo a quattro sui traguardi volanti, da lui tagliati una volta al primo e due al secondo posto: un totale di 14" di abbuoni che lo proiettano in cima alla classifica, pur non avendo egli vinto una tappa. Non se ne sarà crucciato troppo, ieri sera, guardando prima di dormire quel feticcio giallo strappato all'australiano McGee. Anche perché oggi certamente lo perderà, nella cronosquadre (Joinville-Saint Dizier di 69 km) in cui saranno Armstrong, Simoni e Beloki a tornare al centro della contesa: favorito il texano, come al solito, ma non ci saranno voragini tra lui e i principali concorrenti. Tra i fatti degni di nota, ieri, da segnalare il primo posto di Bettini al Gpm di Boutancourt e la rovinosa caduta dell'austriaco Haselbacher a 300 metri dall'arrivo: dopo aver preso a spallate McEwen, l'uomo della Gerolsteiner è finito sull'asfalto picchiando sul marciapiede. In avvio di tappa era stato invece Simoni ad andar giù, ma senza conseguenze. La fuga del giorno è stata quella di Anthony Geslin, 23enne della Boulangère all'attacco per 65 km fino a 17 dall'arrivo. L'ennesimo francese in avanscoperta, dopo i tentativi visti nelle due tappe precedenti: come se Leblanc avesse caldamente raccomandato ai direttori sportivi delle piccole squadre transalpine (invitate al posto di Cipollini) di sguinzagliare i loro ragazzi, per zittire i detrattori: anche i giovani francesi sanno dare spettacolo, e così l'assenza del Campione del Mondo si sente meno. Per noi italiani non sarà proprio così, ma seguire queste fughe, con la segreta speranza che prima o poi una vada in porto, è ugualmente divertente.

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