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L'IRRITANTE provincialismo dell'ambiente calcistico romano ha impedito lo scambio Antonioli-Manfredini, ...

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Roma non è Milano, hanno strepitato le tifoserie, in particolare quella romanista, riferendosi al frequente andirivieni di giocatori fra Inter e Milan, complici le ambite plusvalenze che aggiustano i bilanci. Così la trattativa è abortita prima ancora di decollare. Storicamente, Roma e Lazio non fanno mercato fra di loro, tanto che l'ultimo scambio risale al 1981. È pur vero, però, che in precedenza non erano mancati clamorosi trasferimenti, come quelli di Selmosson e di Cordova. Adesso, ai due club è mancato il coraggio, timorosi di dover affrontare la contestazione degli ultras. Ma l'uno e l'altro, considerando la pessima situazione delle rispettive casse societarie, possono tentare di rafforzarsi per lo più con una intelligente politica di scambi e quello tra Manfredini e Antonioli rispondeva perfettamente a questa strategia. Non avergli dato corso rappresenta più che un insuccesso. È, infatti, l'esatta fotografia di una mentalità. Perdente. I messaggini di Moggi Domani sulla Gazzetta dello Sport appariranno le risposte alle domande inviate dai lettori del quotidiano a Luciano Moggi tramite gli SMS, i messaggini telefonici tanto amati dai giovani. L'iniziativa è già stata collaudata con altri personaggi dello sport, ma questa volta si presenta quanto mai intrigante sapendo come Moggi raccolga in eguale misura ammirazione, soprattutto da parte dei tifosi juventini, e profonde antipatie. Certamente non mancheranno i quesiti imbarazzanti. Però, resta da vedere se saranno pubblicati, oppure se l'abile Lucianone preferirà farli cestinare. Una lettura, che, comunque, non si faranno sfuggire gli addetti ai lavori, fra i quali alcuni sono convinti di riuscire ad interpretare il vero Moggi-pensiero soppesando le sue parole, mai casuali. Amori mediatici Le vacanze dei giocatori volgono al termine, ma mai come quest'anno hanno scatenato l'interesse dei periodici specializzati in gossip, che d'estate vedono aumentare vertiginosamente le tirature. Riserva di caccia è stata ovviamente la Costa Smeralda, dove sono esplosi gli amori calienti fra gli eroi degli stadi e le appariscenti reginette della televisione, siano esse veline, letterine o schedine, almeno a vedere le foto pubblicate e a leggere le relative didascalie. In realtà, per la maggior parte dei casi, sotto l'attenta regia di Lele Mora, manager per eccellenza del mondo dello spettacolo televisivo, si tratta di «storie» predisposte ad uso e consumo dei media. Una seduta fotografica con inequivocabili atteggiamenti affettuosi e, poi, ognuno per la sua strada: gli atleti a giocare a calcetto oppure a tennis, le fanciulline in fiore a spettegolare fra di loro.

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