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LA CASA AUTOMOBILISTICA AMERICANA COMPIE CENTO ANNI

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Una multinazionale dell'automobile che opera in 200 paesi e dà lavoro a 350.000 persone in tutto il mondo con i suoi 110 impianti produttivi. Allora come oggi al volante che guida il colosso dell'auto americana si trova un Ford, William Clay Jr, pronipote del fondatore, segno che il capitalismo familiare è ancora lungi dallo scomparire. Un nome importante, quello di Henry Ford I, non solo per il mondo dell'auto, ma soprattutto per la storia industriale del secolo appena trascorso. Ford infatti è passato alla storia per aver ideato il sistema della catena di montaggio e della produzione di massa, il principio portante su cui si fonda l'attuale concezione della fabbrica moderna. Grazie a questa vera e propria rivoluzione, l'automobile che fino ad allora era stato un bene riservato a un ristrettissima élite, una avanguardia tecnologica destinata a pochi eletti, si avvia a diventare un prodotto di massa. Il primo modello frutto di questa rivoluzionaria concezione della produzione e del mercato, fu il famoso Modello T prodotto fino al 1927 in oltre 15 milioni di esemplari. Lo spirito eccezionalmente innovativo che il suo fondatore Henry Ford ha impresso alla casa americana, sopravvive tuttora ed è il motivo che guida l'azione dei suoi eredi. Una sua celebre frase è passata alla storia: «C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti». Oggi la vera sfida per un costruttore di automobili è proprio questa, offrire i vantaggi della tecnologia e del progresso a un prezzo accessibile a tutti. Un esempio di questa volontà è rappresentato dai motori diesel common rail di nuova generazione, una tecnologia che la Casa mette a disposizione già a partire sulla Fiesta a prezzi assolutamente competitivi, proprio come avrebbe voluto il Signor Ford. Mas. Sch.

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