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Stankovic verso il «sì» E ora Alberto e Pizarro

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Sullo sfondo un aumento di capitale da 110 milioni, più di 20 di riserva, chiamato a far lievitare l'atteso rilancio e le contestuali ambizioni biancocelesti. Subito dopo partirà l'assalto agli obiettivi più importanti: il carnet degli appuntamenti amplifica i propositi di Mancini. Tutte prime scelte, la Lazio pensa in grande per onorare la Champions League. E allora giovedì ecco il primo appuntamento importante: Fioranelli e Morabito da una parte, la società dall'altra, oggetto del contendere Dejan Stankovic, che ha già dato il suo ok preliminare per la firma fino al 2008. Si tratta ancora, certo. La sensazione però è che la Lazio voglia respingere gli ultimi, disperati assalti delle fameliche antagoniste (milan e Juve su tutte) puntando proprio sulla volontà del centrocampista. Che non vuole neanche pensare a un futuro lontano dalla Capitale. L'attuale intesa ha scadenza giugno 2004, si cerca un punto d'incontro sulla cifra, che sarà superiore ai 2 milioni proposti inizialmente dalla Lazio. La forbice arriva fino a 2,5, quelli richiesti dallo staff del giocatore, ma il compromesso si raggiungerà intorno ai 2,2 milioni. Subito dopo partirà l'assalto ai gioielli dell'Udinese. Raggiunta un'unità di intenti per il destino Jorgensen, ora i biancocelesti vogliono strappare ai friulani anche Alberto e Pizarro. Per arrivare al cileno si dovrà superare la concorrenza, agguerrita, della Juve di Moggi, che offre Maresca e Zenoni. Si discute, l'orizzonte è ampio e suggestivo, ma la Lazio vuole davvero saccheggiare l'undici di Spalletti. Baronio e Castroman le contropartite, poi si parlerà anche di Muzzi e nel discorso finirà sicuramente anche un altro elemento. All'Udinese piace Chiesa, ma anche Liverani potrebbe rientrare nella mega operazione. La Lazio garantirà un conguaglio alla società di Pozzo, per riequilibrare il discorso-ingaggi, perché la maggiore onerosità degli emolumenti percepiti dai giocatori biancocelesti è un fardello troppo pesante per le casse bianconere. Capitolo-Mutu: ieri il diesse emiliano Tosi, dalle frequenze di Sport Station, ha sottolineato che il giocatore vale circa 25 milioni: una cifra chiaramente fuori mercato, anche se con la Lazio si tratterà sulla base di scambi. E allora Negro e Pancaro piacciono agli emiliani, che alla Lazio hanno offerto Lamouchi. Infine Lopez: ieri Hidalgo, il manager, ha confermato che l'argentino è un passo dal Valencia. Capitolo-società: Capitalia ha ricevuto ieri i telex d'adesione di altre due banche per l'aumento di capitale che partirà martedì. Ora si lavora con la Cirio Holding, che detiene circa il 15% del pacchetto azionario biancoceleste, per ottenere la rinuncia al diritto d'opzione. Dietro quell'esigua quota si potrebbero annidare anche gli interessi, presunti, espressi da Yamani, figlio dell'ex presidente dell'Opec, e di Perrin, ex proprietario della Lamborghini. Schermaglie, che ieri hanno fatto guadagnare oltre il 5% al titolo (ora a 0,7 euro). In realtà ora con la Cirio Holding si cerca un compromesso sul rapporto crediti/debiti. La Holding vanta un credito di 6 milioni, postergati e quindi inesigibili, i biancocelesti, invece, sono nelle condizioni di poter richiedere 14,8 milioni. Insomma un bilancio che pende a favore della Lazio. Fronte-societario: continua il ribaltone. Ora si sussurra anche il nome del diesse della Lucchese, De Nicola, ma il contratto di Cinquini scadrà a giugno 2004. E la rivoluzione sorprende i tifosi.

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