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Juventus-Milan, storica finale

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Champions I bianconeri umiliano il Real Madrid e raggiungono i rossoneri a Manchester

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La Juventus centra la settima finale di Coppa dei Campioni della storia leggittimando il tricolore appena conquistato: la squadra bianconera dà una schiacciante prova di forza dominando un Madrid poco Real. La Juventus travolge con tre gol un Real capace di fallire anche un calcio di rigore con Figo, ma la superiorità bianconera è stata netta, cristallina, indiscutibile. Per le merengues segna l'ex bianconero Zinedine Zidane, ma il gol del francese regala soltanto cinque minuti di sofferenza ai suoi vecchi sostenitori. A Manchester sarà una finale tutta italiana, con i bianconeri pronti a contendere al Milan il trofeo continentale più ambito. L'avvio Alla Juventus bastano seicentosessanta secondi per scardinare il forziere madridista. La formazione di Lippi ha la capacità di sbloccare il risultato al primo vero affondo della partita: il gol bianconero arriva dopo undici minuti grazie a David Trezeguet bravo a sfruttare al meglio la torre di Del Piero. Il franco-argentino si getta sul pallone come un falco e di sinistro fulmina Iker Casillas, concludendo nel migliore dei modi un'azione avviata sulla sinistra da Nedved. Gol numero quattro in Champions League per Trezeguet che sembra avere un conto aperto con i bianchi di Spagna. La Juventus, con la qualificazione in tasca, vive di rendita: i bianconeri arretrano il baricentro della squadra concedendo l'iniziativa ai campioni iberici. Il Real Madrid, sotto di un gol, prova a caricare a testa bassa come un toro nell'arena, ma la squadra di Del Bosque non sembra essere la stessa formazione capace di polverizzare il Manchester nei quarti di finale. Real spento Le merengues gestiscono il pallone, ma le azioni dei madridisti non trovano sbocchi negli ultimi venti metri: Buffon deve interventire soltanto in un'occasione per sventare un tiro ravvicinato di Guti. Raul - al rientro dopo tre settimane di stop - è fuori dal gioco, Zidane sembra soffrire il suo ritorno nella città della Mole. Il portoghese Figo non sembra in serata di grazia, le solite scorribande di Roberto Carlos sulla sinistra non creano scompiglio nella retroguardia bianconera. Juve sorniona I bianconeri controllano la partita lasciando spazio agli avversari, ma quando Del Piero e compagni si affacciano dalle parti dell'area di rigore madridista Casillas vede i fantasmi: al 35' la Juventus recita lo stesso spartito Nedved-Del Piero-Trezeguet e sinistro che impegna l'estremo difensore ospite. Sei minuti dopo Del Piero mata il Real. Pinturicchio s'impossessa del pallone, entra in area palla al piede, poi ondeggia tra Salgado e Hierro prima di scaricare sul primo palo il destro vincente. E' il tripudio per il fuoriclasse che firma ancora una volta un gol d'autore. La Juventus si diverte, gioca in scioltezza, scherza con il fuoco. Gli olè del pubblico acompagnano le giocate della Juve, gli spagnoli masticano amaro: il baratro si avvicina. La ripresa Sale il ritmo della gara, il Real da intensità alla propria manovra: entra Ronaldo, la Juventus continua a monetizzare il doppio vantaggio. Arrivano i primi cartellini gialli, a farne le spese sono Tacchinardi e Montero.Al 21' un guizzo di Ronaldo lascia sul posto il difensore uruguaiano che lo stende: l'arbitro indica il dischetto, ma Buffon tuffandosi sulla propria destra para il rigore calciato in malo modo da Figo. L'apoteosi Dal rigore neutralizzato da Buffon al terzo gol juventino passano soltanto sette minuti: Zambrotta lancia in profondità per Nedved che di destro supera Casillas per la terza volta. È il tripudio. L'unica nota stonata dell'incontro è il cartellino giallo che Nedved rimedia a otto minuti dal termine per un fallo tanto stupido quanto inutile. Zidane lascia comunque il segno al Delle Alpi: a due minuti dal termine il francese trova il sinistro vincente che supera Buffon, ma per il Real arriva l'ora della resa: la Juventus è in finale. E se dovesse centrare

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