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«Brindisi scudetto, poi il Real»

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Lippi: «La Juventus vuole chiudere oggi il campionato»

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Così Marcello Lippi definisce quelli compresi tra Perugia (la partita che può cucire lo scudetto sulle maglie bianconere) e Real Madrid (la partita che può regalare la finale di Champions League). Con l'avviso che quella che tutti considerano una pratica da formalità, la vittoria dello scudetto, va però chiusa; e con una certezza: «Feste? Un bicchiere lo berremmo, ma nulla più: poi si pensa subito al Real». Cinque giorni eccezionali e terribili, dunque: i problema è come gestirli, questi giorni delicati, in cui da una parte non si possono fare scelte, dall'altra la tentazione di concentrarsi sopratutto sull'impegno europeo è forte. «Realisticamente parlando - spiega Lippi - non è che al Real non pensiamo. Ma ci dobbiamo dedicare prima al Perugia. La qualità umana, morale, psicologica e tecnica dei miei uomini sono sufficienti a gestire questi giorni. Vogliamo chiudere un capitolo, perchè si continua a parlare di scudetto nell'aria, ma noi lo vogliamo avere in tasca. E il Perugia, certo, è salvo, ma lo era anche due anni fa, quando ci battè all'ultima giornata. Sa di avere gli occhi addosso di tutti e se la giocherà. Questo scudetto lo sentiamo, certo, ma dobbiamo conquistarlo, è una notevole differenza. C'è un passo da fare e bisogna percorrerlo». In fatto di equilibrio, Lippi ha meditato alcune scelte: oggi (ore 15, +Calcio) innanzitutto non ci sarà Thuram, ancora vittima di un affaticamento muscolare, ma sarà disponibile per il Real. Poi, lascerà a riposo Nedved e forse anche Del Piero all'inizio, mentre la coppia Iuliano-Ferrara, squalificata in Coppa, sarà certamente in campo. Una situazione anomala, nella storia juventina, anche se Lippi ricorda: «Avevamo vinto due scudetti pochi giorni prima quando abbiamo perso le due finali consecutive di Champions League. La vigilia è molto diversa perchè la gente pensa che sia una formalità e pensa solo al Real. Ma noi addetti ai lavori la pensiamo diversamente». Quanto alla condizione fisica del gruppo, Lippi sostiene che «non è al cento per cento per nessuna squadra. Sarebbe un pazzo chi imposta una preparazione per essere brillante a maggio. Contano tanti fattori: magari chi è più tecnico spreca meno energie nel catturare la palla. Noi che siamo più aggressivi certamente spendiamo di più. Comunque se gli avversari pensano che noi siamo giù, mi fa piacere. Conta anche tantissimo la condizione psicologica. E noi pensiamo che sia un momento fantastico perchè non capita mica tutti gli anni di essere a un passo da grandi conquiste alla fine di una stagione». Lippi aveva esordito con un teatrino esilarante, entrando in sala stampa e annunciando con tono grave: «Sono reduce dall'ospedale, dove sono andato a trovare Nedved, che è stato operato. Lui non ha visto nulla perchè è ...ceko, ma sta meglio». Sull'altro fronte il Perugia non ha nessuna voglia di fare la vittima predestinata e va a caccia di punti per l'Intertoto. Cosmi è intenzionato a rilanciare l'ex laziale Baronio dal 1' come regista in mezzo al campo, viste anche le non perfette condizioni di Fusani, che ieri nell'amichevole a Castel Rigone ha riportato una leggera distorsione ad una caviglia e di Obodo, reduce da un attacco febbrile. Sono certi i rientri di Blasi e Grosso, che hanno scontato un turno di squalifica. Per il resto non dovrebbero esserci altre variazioni nello schieramento, con Sogliano confermato in difesa al posto di Viali e la coppia d'attacco Vryzas-Miccoli. Il Perugia giocherà per scaramanzia con la maglia azzurra, come fece in occasione della gara di Coppa Italia disputata a Torino contro la squadra di Lippi.

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