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«Non credo che campo e Palazzo siano legati»

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TOMMASI CONTROCORRENTE

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«Non mi piace mettere in correlazione quello che accade dentro e fuori dal campo. Se pensassi che per vincere bisogna convincere il Palazzo, allora andrei tutte le settimane sotto il Palazzo e non sul campo d'allenamento. Prima di usare termini tipo guerra, battaglia e crociata, sarebbe meglio pensarci bene». Si, però quel rigore. Che idea si è fatto? «Ho visto Nedved cadere quando si era allungato già la palla. Le simulazioni devono essere sanzionate, ma è anche questione di cultura: spesso una furbizia viene apprezzata più di una bravura. ma fare risultato a tutti i costi fa parte del calcio, ma non tutto è buono, non si può ricorrere a illeciti». Lei come vice Cafu? «Siamo diversi, sono a disposizione, ma non posso essere il suo sostituto. Andrà via, ma questo non ha cambiato i nostri rapporti nei suoi confronti e ne i suoi verso il gruppo». Sabato arriva il Milan «Giocare contro una grande squadra da stimoli. Sarà anche un anticipo della finale di Coppa Italia e questo aggiunge sapore alla sfida». Ed il doping? «I controlli incrociati non bastano anche se noi calciatori siamo favorevoli. Mi preoccupa l'uso di sostanze illecite nelle categorie inferiori dove i controlli sono inesistenti. Anche gli integratori sono a rischio e non è vero che senza non si corre». Luc. Col.

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