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Lazio, col Porto all'assalto di un sogno

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Oggi una delegazione della Nord a Formello. Mihajlovic: «Battiamo i portoghesi e arriviamo secondi»

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E giovedì notte sarà una di quelle classiche occasioni nelle quali i tifosi del più antico club della Capitale riescono ad essere il dodicesimo uomo in campo. Per ora sono poco più di ventimila quelli che hanno risposto all'appello di Mancini e dei giocatori di riempire l'Olimpico, ma ci sono ancora tre giorni per arrivare almeno a sessantamila presenze. Oggi una delegazione della Curva Nord sarà a Formello per incitare la squadra e assicurerà il massimo supporto per dopodomani notte quando ci sarà il «Lazio pride», così è stata definita la partita contro il Porto valido per semifinale di ritorno di Coppa uefa. Una serata per ritrovare quel senso d'appartenenza, quell'orgoglio laziale che le note vicende societarie hanno fatto passare in secondo piano nel corso di questa tormentata stagione. Il tam-tam delle radio romane riprenderà oggi proprio per trascinare più gente possibile. L'urlo dell'Olimpico deve accogliere la formazione portoghese che, se vorrà andare a Siviglia a giocarsi la finale di Coppa Uefa, dovrà resistere all'assalto del cuore della Lazio. Mancini ha rievocato la notte del 29 aprile del '98: quella volta la squadra di Eriksson recuperò il doppio svantaggio (un gol lo aveva subito all'andata) segnando tre reti in dieci minuti al Milan nella finale di Coppa Italia. E l'aiuto del pubblico quella notte fu determinante per la vittoria. Il tecnico vuole quello stadio capace di trascinare la Lazio all'impresa storica. La formazione La squadra si è allenata ieri dopo un giorno di riposo. Le scelte di Mancini sono quasi obbligate dopo le squalifiche europee comminate a Pancaro, Favalli e Castroman per le ammonizioni rimediate a Oporto. Inoltre dopodomani non potrà giocare Stam (in dubbio anche per San Siro) oltre che Peruzzi le cui condizione sono migliorate ma solo a poche ore dalla sfida contro i portoghesi. In porta quindi, a meno di un recupero prodigioso del titolare, ci sarà Marchegiani, la difesa sara formata da Oddo, Cesar (quest'ultimo riciclato per l'occasione sulla linea arretrata) Mihajlovic e Negro agiranno in mezzo. A centrocampo Fiore, Stankovic e Giannichedda sono sicuri del posto mentre Lopez dovrebbe essere impiegato sulla fascia, le punte saranno Inzaghi e Chiesa. Quindi, avanti col tridente per mettere in crisi la difesa lusitana e cercare subito il gol che potrebbe riaprire il discorso qualificazione. Mihajlovic carica A guidare il tentativo di riscossa c'è il capitano morale della Lazio: «Io alla rimonta ci credo. Non so quante volte sia capitato che una squadra abbia recuperato tre reti, credo poche, ma sono convinto che si possa fare». Mihajlovic ha a ricetta per riuscire in questa impresa nonostante i precedenti europei biancocelesti non autorizzano all'ottimismo: «Semplice, dobbiamo fare l'esatto contrario di quanto fatto ad Oporto. Lì non abbiamo giocato. Loro infatti non sono così superiori come può fare credere il verdetto della gara di andata, siamo noi che in Portogallo non abbiamo azzeccato nulla. Se giovedì giocheremo da Lazio, con pressing alto, senza farli ragionare e con la cattiveria giusta davanti alla porta, allora vi accorgerete che il Porto non è poi così forte. E la rimonta sarà possibile». Alla Lazio, però, servirà anche l'aiuto del pubblico. Per questo anche il difensore serbo chiama a raccolta la gente biancoceleste: «Se i nostri tifosi saranno lì con noi, sono convinto che non li deluderemo giocandoci la qualificazione alla finale fino all'ultimo. Per noi questa è la partita del riscatto, dobbiamo comunque farci perdonare quanto abbiamo combinato ad Oporto. Poi penseremo al secondo posto in campionato o almeno a centrare la qualificazione per Champions League».

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