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PROSEGUONO senza successo le ricerche sulla vera identità del comandante Stopardi, pungiglione lanciato ...

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E mentre l'anonimo imperversa ancora molesto, tocca all'autentica Monica Setta ravvivare trasmissioni sempre più deludenti. Scollatura vertiginosa, quasi intendesse sfidare l'impudenza di Alessia Fabiani (già censurata da Donadoni, vanto oratoriano), Monica fa gossip fra urlatori contrapposti dopo l'ultimo miracolo juventino dentro lo stadio bolognese. Vi piacciono i pettegolezzi? Vi sgomenta sapere che soprattutto la Roma è andata male, pure causa troppi rapporti sentimentali naufragati durante questo campionato? Stanchi dei litigi che riguardano tanto lo stile traballante di Bettega quanto l'irrefrenabile felicità bianconera dell'inviato-Rai Ciro Venerato (definito Ciro a Lucià), noi preferiamo frivoli abbandoni. Cioè la nostra mediterranea Monica e le sue rivelate esplorazioni dentro i cuori infranti di Montella, Candela, Emerson, Salas e d'altri tormentati amanti. Cioè quello su cui punta il caposcuola molisano, volendo squarciare la ripetitività di ogni talk-show. Perché non salvano l'audience Mannoni, Jacobelli e Renga, quando l'efficientismo sabaudo toglie centralità alle moviole. Perché siamo televisivamente alla frutta quando l'appeal dipende dal picchiatore Materazzi e dagli insulti di Guidolin verso l'ambiente dove lavora. Ai fruitori d'argomenti non adulterati, segnaliamo un godibile Roberto Pruzzo riciclato opinionista nelle retrovie dell'emittenza privata. E che usa Gold-Tv per piazzare pareri schietti, merce rara nel coro dei vecchi atleti passati al microfono, da Bulgarelli a Sandreani, da Serena a D'Amico. Così, l'altra sera, l'indimenticabile bomber ligure ha bocciato Zlatan Ibrahimovic, stella dell'Ajax e probabile rinforzo romanista qualora vengano sborsati i venti-venticinque milioni di euro richiesti. Spiegazione tagliente: «E' una fregatura che lascerebbe irrisolti i problemi di Capello. Basterebbe ricordare l'inconsistenza del presunto campione davanti ai difensori interisti. Basterebbe aggiungere che le sue dieci reti stagionali, realizzate in Olanda, equivalgono ad un paio di prodezze nel campionato italiano. Meglio Cruz, Rossini e Toni: ognuno dei tre costa mezzo Ibrahimovic». Beh, sembra una provocazione mutuata dal repertorio del presidente giallorosso, senza scomodare l'Agroppi che oscurarono presto. Come capiterebbe a Pruzzo, non appena agganciasse pulpiti autorevoli. E intanto ci tocca Bacconi, castigo smisurato.

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