Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

MILANO — La crisi con la Federazione potrebbe essere «pericolosa», come ammette lo stesso vicepresidente ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Nessuno sdoppiamento della serie B, nessun blocco delle retrocessioni: la Lega Calcio ha deciso che la sua proposta di modifica dei campionati è in realtà una richiesta di mantenerli così come sono. E se la Figc continuerà a sostenere la riforma Abete, che prevede due gironi per la B di 18 squadre ciascuno, ci sarà uno scontro aperto tra i due organi di gestione del calcio: «Abbiamo ritenuto - ha spiegato Galliani - che questa formula sia la migliore per il calcio, anche perchè è universalmente adottata in tutti i paesi più evoluti». Non è piaciuta quindi per niente a Galliani la decisione di mettere ai voti il blocco delle retrocessioni nell'ultimo consiglio federale del 4 marzo, nonostante il parere contrario dei 4 consiglieri designati dalla Lega. Con quella decisione, Carraro «ha vissuto il suo giorno da leone - come ha detto Matarrese - e ora ne paga le conseguenze», dato che l'assemblea milanese ha risposto con la richiesta di dimissioni dello stesso Carraro, avanzata da alcuni presidenti. Galliani ha ricordato il programma, presentato il 19 dicembre 2001 da Carraro prima della sua elezione, nel quale veniva preso l'impegno di attuare modifiche dei campionati solo con l'assenso di tutte le componenti del mondo del calcio: «Non siamo noi a essere cambiati - ha spiegato il presidente di Lega - ma è il presidente federale a non voler più fare quello che c'è scritto in questo documento». «Carraro ha tradito il suo mandato», ha aggiunto Matarrese, poco favorevole però a iniziare uno scontro simile con la Federazione: «Avrei preferito che non si arrivasse subito a una crisi che può essere pericolosa - ha detto - ma mi sono adeguato al volere dell'assemblea». Nel corso dell'assemblea si è quindi parlato solo del format dei campionati e, in meno di due ore di riunione, le 35 società presenti hanno deciso la linea dura nei confronti della Figc: «La nostra - ha proseguito Galliani - è una posizione chiara, precisa e, crediamo, anche ragionevole. Speriamo non porti a niente di traumatico». La scelta di utilizzare strumenti legali per risolvere i rapporti con la Figc non può però che portare a uno scontro aperto tra i due organismi: «La diffida è uno strumento di tutela per le società», ha spiegato l'avvocato della Lega, Cristina Rossello, che sta iniziando ad avere un ruolo sempre più importante all'interno delle assemblee milanesi. Secondo la Lega, non passano quindi attraverso nuovi format di campionato le possibili soluzioni ai problemi del calcio. Galliani si è detto convinto che «non esiste una formula magica» e che «se si vuole migliorare la situazione, lo si può fare anche con i campionati attuali» che sono organizzati come in tutti gli altri paesi più importanti d'Europa dal punto di vista calcistico. «Anche le pay-tv non sono interessate ad acquistare una B in due gironi», ha aggiunto il presidente di Lega, che ha definito «assurda» la proposta Abete. Con queste premesse, è inevitabile quindi una risposta dura da parte di Carraro. Secondo Matarrese, nello scorso consiglio federale il presidente della Figc «ha voluto dare una scoppola alla Lega» che ha reagito «ricompattandosi». E diffidando Carraro dal modificare i campionati. La guerra tra Lega e Federcalcio è appena iniziata: adesso tocca alla federazione decidere se tentare una riconciliazione o proseguire per vie legali.

Dai blog