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Tutte le religioni in Campidoglio per salvare la natura, l'evento dell'Unione Induista Italiana

Si è svolto il 1 febbraio il convegno dell’Unione Induista Italiana dal titolo “Rispettare la natura e dare luce alla cultura. Costruire un domani più luminoso”. I relatori , moderati dal giornalista Andrea Garibaldi, sono intervenuti sul dialogo tra scienza, fede e cultura, individuando nell’ambiente e nella sostenibilità un mezzo per alimentare reciprocamente le tre dimensioni. L’incontro ha dato il via alla World Interfaith Harmony Week, istituita dalle Nazioni Unite nel 2010.  Giovedì 3 febbraio si è svolto il convegno streaming “Educazione tra tradizione e modernità nell’ebraismo e nell’induismo”, la settimana di eventi   si è conclusa il 4 febbraio con il dibattito digital “Uno sguardo al cielo tra scienza e fede”.

Dopo l’accensione della lampada, semplice gesto compiuto coralmente con i relatori ad indicare la comune intenzione di portare luce, di inaugurare il consesso con la conoscenza e l’armonia di intenti, hanno potato i loro saluti Paramahamsa Svami Yogananda Ghiri, guida spirituale (Mahant) del Monastero Matha Gitananda Ashram e fondatore dell’Unione Induista Italiana (UII), e l’avvocato Franco Di Maria - Jayendranatha, Presidente dell’Unione Induista Italiana. 

Ha aperto i saluti istituzionali l’assessora all’Ambiente, all’Agricoltura e al Ciclo Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, dichiarando: “L’armonia deve regnare in ogni tipo di convivenza, specialmente in quella tra l’uomo e l’ambiente, per questo vogliamo immaginare Roma come una città-bosco. A breve verranno piantati i primi 2mila alberi, del milione totale previsto in 5 anni. Ci siamo candidati per ricevere 50 milioni dal Pnrr dedicati alla riforestazione urbana. Abbiamo la capitale agricola più grande d’Europa, - conclude - stiamo organizzando un bando per concedere i terreni pubblici ad aziende agricole, pensando ad una metropoli interamente contaminata”. A seguire sono intervenuti Roberto Rampi, Senatore VII commissione (Cultura, Scienza e Istruzione), Neena Malhotra, Ambasciatrice dell’India a Roma, Fabrizio Gallo, prefetto, direttore centrale degli Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, ed Emanuela Claudia Del Re, rappresentante speciale dell’Unione Europea per il Sahel, già Vice Ministro degli Affari Esteri. 

Dopo un intermezzo di musica indiana, interpretata dalla cantante e musicista, Julie Dante, spazio al dialogo tra ecologia e cultura. Grazia Francescato, giornalista e scrittrice già presidente dei Verdi e del WWF Italia, ha affermato: “L’ecologia è cultura. Siamo di fronte ad un cambiamento di epoca. La transizione ecologica doveva avvenire prima; ormai, per la mancanza di tempo, rischia di essere approssimativa. La terapia è quella della cura: la presa di responsabilità, con l’amore e l’empatia”. Dopo è intervenuto Enrico Alleva, etologo, già ordinario all’Università degli studi di Roma la “Sapienza” e docente presso l’Accademia dei Lincei: “La vittoria di questo mondo è che la biodiversità è un valore, almeno nei paesi sviluppati. Ma le specie che perdiamo ogni ora non sono neanche conosciute dall’uomo. La specie umana si è evoluta in un certo contesto, in cui il colore verde e i suoni naturali sono stati degli elementi fondamentali per il benessere e lo sviluppo dell’uomo, la cura di questi è vitale per il futuro dell’uomo”. Raimondo Orsini, direttore Fondazione Sviluppo Sostenibile, ha dichiarato: “La religione e la scienza si uniscono nell’ecologia. Quest’ultima, infatti, si basa sull’altruismo e sulla consapevolezza che l’azione di uno ha conseguenze su tutti gli altri. Se, con questi fini rivolti al futuro, stiamo trovando degli alleati tra gli imprenditori, il vero scoglio è rappresentato dal mondo politico, i cui interventi non sono ancora adeguatamente allineati a questa emergenza”. Il giornalista Luca Talotta, green influencer e content creator, ha sottolineato che “le grandi aziende si sono mosse verso l’ecologia, non sapendo esattamente cosa fosse. Questa confusione può essere arginata solo attraverso le persone, informandole delle regole base dell’ecologia, portando quest’ultima nella cultura basilare dei cittadini”. A concludere, prima del regista, scrittore e sceneggiatore Roberto San Pietro, è intervenuta Anna Federici, imprenditore di un’azienda agricola biodinamica, la quale ha ricordato che “la cultura non è solo teoria, ma anche pratica, e l’agricoltura ne è uno splendido esempio. Il terreno prima di dare risultati deve essere conosciuto, scoperto, osservato, con prove, esperimenti, nel rispetto del ciclo vitale di ogni componente dell’ecosistema, con un rapporto mutualistico tra tutte le specie. Per questo l’ambiente deve essere curato e preservato, poiché rappresenta esso stesso lo sviluppo verso il futuro”.

L’incontro è proseguito con i contributi dei rappresentanti di diverse religioni. Dopo l’intervento del Mons. Stefano Russo, segretario generale Conferenza Episcopale Italiana (CEI), il Cardinale M.A. Ayuso, presidente del Pontificio Consiglio Vaticano per il Dialogo Interreligioso, ha affermato: “La cultura e l’ecologia sono di vitale importanza per garantire un futuro sano per le generazioni future. L’armonia tra le nostre religioni può realmente favorire il rispetto della dignità di ogni persona e la solidarietà verso tutti i bisognosi”. Imam Yahya Pallavicini, presidente della COREIS – Comunità Islamica Italiana, ha ricordato come “l’armonia tra le fedi ha il nobile fine di ritrovare la luce della visione, fcurando le cecità di ognuno di noi”. “La concordia - ha sottolineato Riccardo Di Segni, Rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma, - è ciò che noi dobbiamo andare a cercare e costruire, nei nostri rapporti umani e nei rapporti con la natura”. La Pastora della Chiesa Valdese, Letizia Tomassone, ha riconosciuto come “questa sia stata un’ottima occasione per unire religioni e culture. Dobbiamo cambiare lo sguardo sul mondo, trasmettendo amore nelle nostre contaminazioni”. Ha proseguito Silvia Francescon, responsabile dell’Agenda Ecologia di Unione Buddhista Italiana: “Straordinaria la comunanza fuoriuscita oggi nelle nostre diverse pratiche religiose. Giusto dare importanza all’ecologia anche per la profonda spaccatura sociale che essa permette di risanare”. A conclusione della giornata gli interventi di Mariangela Falà, presidente Tavolo Interreligioso di Roma, e di Luigi De Salvia, presidente Religions for Peace Italia.

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