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Rai, da Fazio e Floris fino ad Amadeus: ecco chi è fuggito per soldi

Marida Caterini
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Hanno salutato viale Mazzini l’uno dopo l’altro, con grandissimo clamore mediatico, adducendo come pretesto nuove avventure professionali, nuovi progetti ed esperienze artistiche. Se ne sono andati in opposizione ad una Tele- Meloni (il nuovo corso della Rai con Meloni Premier) che, in effetti non è mai esistita. L’ultimo in ordine di tempo è stato Amadeus che, dal prossimo autunno, dovrebbe riprendere il suo posto nella fascia dell’access prime time non più su Rai 1 ma sul canale Nove. I media l’hanno chiamata «fuga dalla Rai meloniana» dovuta a censure o allontanamenti vari che la tv pubblica in effetti non ha mai esercitato sugli interessati.

 

 

I motivi che hanno determinato il grande movimento fuori dal cancello di viale Mazzini sono, prevalentemente, legati a fattori economici: significa in parole povere maggiori guadagni. Fazio Fazio, che si è portato con sé il bagaglio completo di Che tempo che fa, Littizzetto e Filippa Lagerback comprese, Amadeus che insegue nuovi sogni professionali che, alla fine, $C ov non si discostano molto dai progetti realizzati in Rai, sono il primo e l’ultimo esempio, di conduttori che hanno lasciato spontaneamente viale Mazzini, senza alcuna costrizione o censura, ma un sogno l’hanno pure inseguito e raggiunto: rimpinguare il proprio conto in banca prelevando dalle casse di Discovery senza dubbio più ricche rispetto a quelle della Rai. Ambedue hanno strappato un contratto quadriennale estremamente interessante, per Amadeus si è vociferato di cento milioni e nulla ha potuto la Rai per trattenerlo: invaso dal fuoco sacro del cambiamento di casacca, l’ex conduttore sanremese ha rifiutato ogni proposta cedendo alle lusinghe di Discovery, come circa 15 anni fa aveva ceduto alle sirene di Mediaset precipitando nel più nero buio professionale per il flop del suo programma cancellato.

 

 

Pecunia non olet, i soldi non puzzano, o meglio ancora non bisogna sottilizzare troppo circa la provenienza del denaro: ce lo ha insegnato l’imperatore Vespasiano con una frase divenuta celebre ed un significato sempre attuale soprattutto oggi nel mondo dello spettacolo. Niente censura o allontanamento anche per altre due ex star dell’informazione made in viale Mazzini: Bianca Berlinguer e Lucia Annunziata. Ambedue hanno inseguito progetti differenti: la prima è passata da Rai 3 a Retequattro facendo traslocare il suo programma Cartabianca che, per continuità, è divenuto E’ sempre Cartabianca ma senza nulla mutare. Il motivo? Non cambia nulla rispetto ai suoi ex colleghi: un ingaggio più consistente rispetto a quello che la Rai poteva offrire. Fortunatamente, però, la fotocopia Mediaset di Cartabianca qualche buon risultato di ascolti lo ha pure conseguito presso il pubblico di Retequattro. Lucia Annunziata, conduttrice sul pomeriggio di Rai3 di Mezz’ora in più, aveva anche lei un obiettivo da inseguire: la candidatura alle elezioni europee del prossimo mese di giugno.

 

 

Ancora nessuna censura ma le dimissioni spontanee, irrevocabili e al vetriolo contro Tele Meloni, presenza immaginifica per giustificare le proprie azioni. «Vi arrivo perché non condivido nulla dell'operato dell'attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi. In particolare non condivido le modalità dell'intervento sulla Rai», aveva scritto la giornalista nella lettera in cui annunciava la sua decisione. Anche Maurizio Crozza e Giovanni Floris avevano cambiato casacca. Crozza, apripista per i colleghi, era approdato al Nove e Floris aveva lasciato Rai 3 per La7 dove conduce diMartedì. Da ricordare anche il passaggio, nel 1996, dalla Rai a Italia 1 di Michele Santoro con Moby Dick, e la presenza oggi di Corrado Augias a La7. Per non parlare di chi, in un passato remoto, lasciò la Rai per la Fininvest: Baudo, Carrà, Bonaccorti... 

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