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Sanremo 2024, Amadeus e Fiorello beati tra le donne: tutto sulla prima serata del Festival

Carmen Guadalaxara
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 «Mai ricevuto pressioni dalla Rai per fare un festival meloniano. Posso smentire qualunque cosa. Amadeus, a meno di ventiquattro ore, dell’inizio della 74 edizione del Festival di Sanremo, è carico a pallettoni per affrontare quella che dovrebbe essere l’ultima conduzione della manifestazione canora. Ho incontrato – continua- Roberto Sergio appena è diventato amministratore delegato e mi ha detto: puoi continuare a fare il Festival liberamente come hai fatto negli ultimi quattro anni. Non mi ha mai fatto una telefonata per chiedere chi ci sarà. Nei Festival precedenti mai cercato cose sensazionali a tavolino. I miei festival non sono schierati, in passato sono stato attaccato sia da destra sia da sinistra».

Il vincitore? «Quest’anno è veramente incerto. Ma sono certo che nella top 5 ci sarà qualcuno che non ci aspettiamo». E sui dati dei possibili campioni dichiarati dall’applicazione della ChatGPT Amadeus confessa: «L’intelligenza artificiale può essere d’aiuto ma non può sostituire la musica. Va utilizzata per quello che occorre ma non penso che potrà mai sostituire né un cantante, un direttore d’orchestra o un testo».

 

Intanto nella giornata di ieri, tutta l’attenzione è stata catalizzata dalle prove dei cantanti in gara. L’apporto dell'orchestra per alcuni è stato decisivo in termini di emozione e potenza, per altri decisamente meno. Presente in platea Rosario Fiorello, con sua moglie Susanna Biondo, che canticchiavale canzoni di Geoliere Angelina Mango. Marco Mengoni è seduto in prima fila e si gode le performance dei colleghi. Quest’anno c’è, in gara, un piccolo esercito formato da Annalisa, Emma, Angelina, Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia, Clara, Loredana Bertè, BigMama, Rose Villain e sembra una squadra vincente dalla quale arriva energia, voglia di protagonismo, combattività.

Tutte con un look total black è probabile che il Festival di quest’anno possa lasciare una scia positiva. Di diverse generazioni, di stili diversi, ma la sensazione è che siano tutte qui per dire la loro con forza, per affermare un potere che non c’è, ma che ci dovrebbe essere. Tra le più applaudite Annalisa, Fiorella Mannoia. Standing ovation per Loredana Berte. Per la categoria maschile i The kolors, Negramaro e Il Volo.

 

Il compito di Amadeus, quest’anno, è portare leggerezza nelle case, una brezza di serenità. E del resto a Sanremo sembra di essere tornati indietro al 2020. «Sono felice che la partenza - racconta - dal punto di vista commerciale sia così importante, nasco da una radio/tv commerciale da ragazzo, il fatto che i partner siano parte integrante del programma è fondamentale, sono cresciuto con il pensiero che gli sponsor aiutano a rendere i programmi più popolari». Non poteva mancare nella prima giornata festivaliera, l’irruzione dell’amico Rosario Fiorello, trasferito nella città ligure con il suo glass e la sua trasmissione «Viva Rai2....Viva Sanremo!» Fiorello, ieri, ha ricevuto il Premio Numeri Uno-Città di Sanremo dal sindaco uscente Alberto Biancheri che ha voluto ringraziarlo della sua presenza in città e onorare così l'unicità del suo talento. La forza dell’amicizia è il pilastro di questo festival. Ok la musica, ok gli artisti, gli ospiti, gli arrangiamenti perfetti, ma è il legame tra Fiorello e Amadeus, quel mondo di stare insieme che pare leggero main realtà è massiccio e indistruttibile è la forza della kermesse. «È bello essere di nuovo qua. Devo dire che già stamattina non era male, è andava molto bene. Ci aspettavamo tre-quattrocento persone, abbiamo detto sicuramente riusciamo a fare qualcosa così. Invece alle cinque meno venti c’era già gente». E precisa subito: «Io ho chiuso. Per me Sanremo finisce qua. Cinque anni sono tanti e bisogna poter dare la possibilità al pubblico di vedere anche altri». Immancabile la replica di Amadeus: «Sono innamorato del Festival. Credo che come tutte le cose a un certo punto debbano terminare. Sono lusingato dall’affetto della Rai e del pubblico, ma credo che i cinque anni siano sufficienti per chiudere, mi auguro, con una festa bellissima. Resterò comunque innamorato di Sanremo a vita». 

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