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Lucia Annunziata lascia la Rai, Fiorello: "Agli italiani non frega niente"

Domenico Alcamo
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Continua il confronto attorno alle dimissioni di Lucia Annunziata dalla Rai. Con una mail inviata ai vertici l’altroieri, proprio nel giorno della nomina dei direttori, la giornalista, conduttrice di «Mezz’ora in più», ha lasciato l’azienda radiotelevisiva pubblica. Sulla questione ieri mattina, con il suo ben noto taglio di intelligente ironia, è intervenuto anche Fiorello, a Viva Rai2: «Gli italiani sono disperati da quando se n’è andata Lucia Annunziata». E ha aggiunto: «Pensano che gli italiani siano interessati da queste cose. Ma no, non gliene frega niente. Non siamo il centro del mondo, mi ci metto dentro anche io, non siamo niente. Siamo solo dei saltimbanchi». E di nuovo: «Non è mai cambiato niente. Adesso c’è "TeleMeloni": c’è il governo di destra e quelli di destra mettono quelli di destra, c’è un governo di sinistra e quelli di sinistra mettono i loro di sinistra, è sempre stato così». Poi, rivolto alla giornalista, riferendosi al contenuto della lettera ha detto: «Annunziata, se non condividi niente di questo governo, allora dovevi rimanere per lottare dall’interno. Se te nevai, te ne sei andata. Che poi tutto questo andare via, bisogna capire da dove arriva».

L’allusione, evidente, è anche all’addio di Fabio Fazio. Una posizione, quella dell’anchorman, ripresa anche da Salvini: «Bravo Fiorello», twitta. Sul tema, peraltro, è stata interpellata anche la diretta interessata, presentando il suo libro al Festival dell’Economia di Trento: «Le dimissioni sono una cosa seria–ha detto-mi piacerebbe non tornare su questa vicenda». E ha sottolineato: «Ci ho messo tre giorni a scrivere sette-otto righe, ho soppesato parola per parola e sono lì: ho detto tutto, cercando di non trasformare questa vicenda in una vicenda centrale. Sono delle dimissioni che mi sembra siano state accolte. Non c’è niente di strano».

L’argomento ha continuato, anche ieri, a captare il dibattito politico. Il ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha sottolineato. «La penso come Fiorello, se era contro il governo aveva una grande occasione. Poi magari la vedremo in una splendida campagna elettorale».

Il riferimento è all’indiscrezione che circola secondo cui la conduttrice potrebbe abbracciare l’impegno politico candidandosi alle elezioni europee. Anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha fatto riferimento alla questione: «Se fosse vero che le sue dimissioni sono prodromiche ad un suo impegno ancor più diretto in politica con il Partito Democratico, il prossimo anno ci sarebbe la possibilità di vederla in parlamento a Bruxelles. Sarebbe certamente un fatto positivo che in quel consesso possa esprimere le proprie idee con coerenza e convinzione, auspicando che lo faccia soprattutto nell’interesse della nostra Italia».

Da Forza Italia, Giorgio Mulè ha osservato: «Qui siamo in un romanzo di Agatha Christie dove manca il cadavere, nel senso che manca qualsiasi forma di azione, interdizione, censura diretta o indiretta, nei confronti di Lucia Annunziata. Per quanto riguarda le nomine di ieri, soprattutto quelle più rilevanti per la cultura, come appunto Rai Cultura e le fiction, sono saldamente rimaste nelle mani di manager indicati dal Partito Democratico o di sinistra».

È intervenuta poi Michaela Biancofiore, capogruppo di Civici d’Italia: «Non sono tra coloro che si strappano le vesti perle dimissioni volontarie, sottolineo volontarie, di Lucia Annunziata. Ho sempre pensato che l'ottima giornalista, nel suo lungo percorso professionale, abbia sprecato un grande talento facendo un uso politico della Rai ed oggi, con le sue improvvise dimissioni dopo che il nuovo ad aveva riconfermato il suo programma anche per il prossimo anno, continua sulla stessa falsariga». Nel frattempo, si è risolto un piccolo giallo. Sempre Fiorello, ieri, aveva buttato lì una frase non di poco conto: «Salutiamo Amadeus che continua a seguirci imperterrito e indefesso. Mi ha detto una cosa, la butto lì, che non sa se quest'anno farà Sanremo».

Ambienti Rai, però, spengono subito gli interrogativi, facendo filtrare che il neo ad, Roberto Sergio, e lo stesso Amadeus, stanno lavorando «tranquillamente» alla prossima edizione del Festival.

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