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Blanco lancia "Innamorato" e vuota il sacco contro la Rai: "Buttata me**a”

Valentina Bertoli
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Blanco come Prometeo: entrambi costretti a cambiare il proprio destino per un atto di superbia. Una sola differenza: se il primo ha preso a calci le rose nella città dei fiori per un eccesso di rabbia incontrollata e per salvare la sua musica; il secondo ha rubato il fuoco agli dei con la speranza di portare progresso e civiltà agli uomini. A circa due mesi da quel tanto dibattuto Festival di Sanremo ed in occasione dell’uscita del suo nuovo album, “Innamorato”, il cantante ventenne ritorna sul fattaccio di febbraio e non si tira indietro. L’attacco alla Rai non ha il sapore di un mea culpa: “È scivolata di mano la situazione. Hanno giocato su questo incidente. Hanno pensato di buttare me**a”.

 

Con la pazza voglia di essere spiazzante ed imprevedibile, Blanco si riaffaccia sul mercato discografico con il suo secondo album, “Innamorato”, dopo l’esordio folgorante di “Blu Celeste”. Il concept alla base del nuovo lavoro del cantante dello scandalo sanremese è l’amore in tutte le sue sfumature. I pezzi fanno luce sulle difficoltà di un successo arrivato troppo in fretta, sui postumi della fine di una relazione sentimentale divenuta mediatica e sull’amarezza di aver mosso una macchina di accuse rovinosa. Non c’è dubbio: l’errore commesso dal giovane al Festival della canzone italiana pesa sulla bilancia del rispetto. Un ventenne celebre e dannato, un’ “anima tormentata”, come racconta lui stesso in uno dei nuovi brani. A Napoli, all’incontro di presentazione del disco uscito oggi, venerdì 14 aprile, Blanco è pronto a confrontarsi con una schiera di giornalisti che puntano alla notizia. Invece di una furba formula di scuse, il cantautore si mostra senza filtri e ammette ogni sua contraddizione: “Mi piacciono le cose semplici e soffro del fatto che oggi riesco a farle di meno. In Bolivia (dove ha scattato la foto della copertina di “Innamorato” n.d.r.) mi sono ricordato di come vivevo prima, un po’ più punk. Perché quando ti abitui a stare nella tua bolla, sei staccato dalla realtà. E solo quando ti riconnetti capisci. Mi piace dove sono, ringrazio tutti, ma è tutto più difficile. I soldi poi ti levano i vizi, ma non ti portano la felicità”.

 

Sulla passione della musica ammette: “Io voglio portare la mia musica a più persone possibili, ma se questo non dovesse portarmi la felicità no. Se mi dicessero: scegli, musica a tutto il mondo ma niente felicità, o felicità e niente musica, direi felicità. Io sui social non ho voglia di spiegare. Voglio vivermi la vita e basta. E poi cose nel quotidiano, tipo che ti fermano per strada e ti fanno i video di nascosto, così se dici una parola sbagliata sei finito”. Quindi è arrivato il tema scomodo della furia distruttrice che ha portato il giovane a devastare la scenografia sul palco dell’Ariston: “Già alle prove avevo segnalato questo problema dell’audio nelle cuffie e mi avevano detto che sarebbe stato risolto la sera stessa. Appena è partita ‘L’isola delle rose’, ho sentito un rumore, così ho tolto la cuffia. Ovviamente mi sono incazzato, mi è partita la brocca. Era già previsto che spaccassi le rose nella mia esibizione, ma non così, poi è scivolata di mano la situazione”. A due mesi dal misfatto, Blanco scarica le responsabilità sulla Rai: “La cosa veramente brutta non è stata quella dei calci alle rose. Ma il fatto che loro – tanti di loro, escluso Amadeus, che è stato buono - hanno giocato su questo incidente che ha fatto una hype incredibile a Sanremo. Hanno pensato di più a buttare me**a su un ragazzo di vent’anni. Però intanto hanno intanto mangiato su questa cosa”. 
 

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