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L'Ucraina spopola all'Eurovision Song Contest. Applausi scroscianti per la Kalush Orchestra

Valentina Bertoli
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All’Eurovision Song Contest, uno degli eventi più seguiti dello spettacolo internazionale, scroscio di applausi per i Kalush Orchestra, gruppo rappresentante dell’Ucraina. In una babele di lingue, culture e stili, la band proveniente dal Paese che proprio in questo periodo sta subendo i bombardamenti delle forze russe, ottiene un’ovazione senza eguali. Determinati, colorati, folkloristici, vitali, i Kalush Orchestra attirano l’attenzione del pubblico tanto da scuotere lo show dal torpore. Il contesto della guerra non è stato un fattore di disturbo al Pala Olimpico di Torino. I ragazzi in gara per l’Ucraina, in quella che gli utenti sui social hanno definito “seconda settimana santa” (la prima è quella sanremese) hanno infiammato un palco che è un inno ai quattro elementi della natura.

 

 

Il mondo si aspetta dall’Italia bellezza, gusto e stile, ma sono i quaranta Paesi protagonisti del contest a dover fare la differenza. In risposta ad un pubblico che ride delle differenze e delle novità, i Kalush Orchestra lasciano tutti senza parole. I ragazzi, gioiosi, desiderosi di pace e portatori di una chimica pazzesca, si sono esibiti in maniera disinvolta e, con tanto di passi di breakdance, hanno lanciato un messaggio che non lascia ombra di dubbio: “Troverò la strada di casa, anche con le strade distrutte”.

 

 

Si tratta di un gruppo rap nato nel 2019 dall’unione di Oleh Psjuk, leader e frontman, e dei musicisti Ihor Didenčuk e MC Kilimmen. Al trio si sono aggiunti a inizio 2022 Tymofii Muzychuk e Vitalii Duzhyk, formando l’attuale quintetto. Il loro genere è del tutto particolare, un ibrido tra rap e musica folk ucraina. Una decisione stilistica originale, che in patria ha avuto grandissimo successo. La canzone dell’Ucraina, Stefania, sarebbe nata in onore della mamma del frontman. Con lo scoppio della guerra, tuttavia, il testo è diventato un inno alla resistenza dell’Ucraina e il brano è diventato un dono per tutte le mamme del Paese aggredito. È così che il live show dimostra di unire l’Europa in nome della musica anche nei periodi più critici e condannabili della storia.

 

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