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Le Vibrazioni: "Noi a Sanremo saremo un inno al live"

Fabrizio Finamore
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E' l’unica band in gara di questo Sanremo 2022. Vent’ anni di carriera, cinque album all’attivo e più di un milione di dischi venduti, Le Vibrazioni tornano a Sanremo con il brano dal titolo «Tantissimo». Si tratta della quarta partecipazione al Festival per la band milanese che debuttò su quel palco la prima volta nel 2005. «Dopo l’ultimo Sanremo 2020 - dichiarano Sarcina e compagni - eravamo carichi di energia, poi è scoppiata la pandemia. Oggi questo ritorno in gara significa soprattutto voglia di ricominciare. Siamo una band con una storia che il pubblico conosce da vent’anni e tornare su quel palco è anzitutto un inno al live, quest’anno dedichiamo la nostra presenza a tutte le band d’Italia».

Sanremo, l’essere una band, il rock, tutto porta inevitabili parallelismi con i vincitori dello scorso anno: i Måneskin. «È inevitabile - commentano in proposito - che essendo noi l’unica band in gara quest’anno ci fosse questo parallelismo che però ha poco senso. Loro sono giovanissimi e stanno facendo quello che chiunque sognerebbe ma è riduttivo nei confronti di tutti proporre questi paragoni. Noi abbiamo alle spalle un percorso di vent’anni: abbiamo fatto cose grandi, siamo caduti, ci siamo rialzati. Loro stanno partendo alla grandissima ma hanno ancora davanti un lungo percorso da fare».

 

 

 

 

 

Sul significato di «Tantissimo», raccontano: «In questa canzone il concetto di amore riguarda soprattutto l’amor proprio, è una sorta di dedica a se stessi. Spesso tutti ci scontriamo con alcuni ricordi, sofferenze che rimangono forti in noi e fanno male; questa canzone parla proprio del modo di rapportarsi e confrontarsi con questo tipo di cicatrici e sofferenze perché se non le si affrontano è molto peggio. A volte conviene soffrire ma avere il coraggio di confrontarsi con i propri demoni e conoscerli per poi rialzarsi e andare dritto per la propria strada. Ma è una canzone che parla anche delle occasioni sprecate e delle tante abitudini sbagliate che abbiamo nella vita, che diventano quotidianità e che lentamente vanno a logorarci. Insomma si tratta di una canzone dai tanti risvolti psicologici figlia delle diverse riflessioni fatte in questo periodo. Ci abbiamo messo un po’ a scriverla e ci abbiamo lavorato molto, ma alla fine era l’unica che ci vedeva tutti convinti sul portarla a Sanremo». Una scelta, quella di andare al Festival, che non sempre nella loro storia è stata positiva. «Il primo Sanremo 2005 non ci ha portato nulla, anzi - confessano - mentre Sanremo del 2018 è servito a far conoscere bene il nostro ritorno. Quest’anno arriviamo più rilassati e maturi con un unico grande obiettivo: vogliamo solo salire sul palco e tornare a suonare».

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