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Sanremo, il complotto contro i Jalisse: spuntano gli indizi. Dagospia svela la vendetta?

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L'hanno "festeggiata" come se fosse un anniversario importante, i Jalisse, la venticinquesima esclusione dal Festival di Sanremo dopo il trionfo a sorpresa nel 1997 con il brano "Fiumi di parole" e il successivo, dignitosissimo, quarto posto all'Eurovision Song Contest di Dublino. Un ostracismo incomprensibile per il duo di marito e moglie, Fabio Ricci e Alessandra Drusian, che da allora sono stati fatti fuori dalla musica che conta. 

 

Ebbene, ora spunta l'ipotesi del complottone. Insomma, le porte dell'Ariston restano chiuse ai Jalisse per colpa "dei testi (non memorabili), delle melodie (in linea con la media sanremese), del nome Jalisse (ma che vor dì)?" scirve Dagospia, ma dietro il "Mistero" potrebbe esserci dell'altro. Basti pensare a quanto scrisse il critico televisivo Aldo Grasso: "Dopo Ustica, l’altro mistero d’Italia restano"i Jalisse.

Il sito va alla ricerca degli indizi sulle cronache dell'epoca del trionfo di Fiumi di parole e tra le memorie degli osservatori. Come il giornalista sportivo e autore Marino Bartoletti, esperto del mondo sanremese: "E’ chiaro che l’anatema Jalisse (in fondo immeritato perché gli interpreti erano bravi e la loro canzone decorosissima) segnò l’edizione del Festival ‘97 (...) Il vero problema dei vincitori fu che tra le canzoni sconfitte ce ne fu una che sarebbe passata alla storia: 'E dimmi che non vuoi morire'. Un trittico micidiale: Vasco Rossi e Gaetano Curreri come autori, Patty Pravo come interprete...". Insomma una vendetta indiretta per aver rotto le uova nel paniere della canzone. 

 

Il papà di Striscia la notizia Antonio Ricci nella prefazione di un libro scrive senza fraintendimenti: “Sanremo si divide in A.J. e P.J., Ante Jalisse e Post Jalisse. Il Sanremo prima di loro era torbido e effervescente. Vincere era importantissimo, si vendevano dischi e partivano tournee per tutta l’Italia, feste patronali comprese. Il Sanremo dopo i Jalisse non fu più lo stesso. I vincitori di quell’anno, invece di essere lanciati verso un radioso futuro, evaporarono. Da allora vincere Sanremo non fu più importante. Dopo due mesi il cantante vincitore viene dimenticato. La manifestazione si è trasformata da gara canora a trasmissione televisiva. Ora conta chi la presenta e che ospiti riesce a convocare…”

 

Il sito riporta allora delle dichiarazioni dello stesso Fabio Ricci dei Jalisse: “Sono 25 anni che ci chiediamo il motivo dell’esclusione”. C'è il timore che il duo paghi lo scotto di essere in un’etichetta indipendente: “Non riusciamo a capirlo. Siamo piccoli artigiani della musica. Questa mancanza di considerazione ci fa riflettere”. 

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