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Una chat segretissima, scatta la "resistenza" in redazione. Che succede a Mediaset

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Arnaldo Magro
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È difficile accettare il passare del tempo, quegli scricchiolii ineluttabili nella mente, che ci preannunciano un declino. Il passo d’addio per giornalisti, così come per i grandi esponenti politici, è un qualcosa difficile da accettare. Talvolta sconfina pure nella psicoanalisi. Quando per tutti sei stato semplicemente «il Direttore» per svariati decenni, non puoi accettare che ti si riducano gli spazi, fino al punto, di toglierteli fisicamente, quegli stessi spazi.

 

Da qualche giorno , una chat segreta in una redazione di Mediaset, sta facendo parecchio discutere. Già solo il nome è eloquente: «L’UltimaResistenza». Solo alcuni giornalisti prescelti però e non tutti, sono stati giudicati meritevoli, di combattere per la resistenza e la sopravvivenza della redazione. 

 

Il mantra è: «volontà strenua di resistere e sopravvivere, in attesa di tempi migliori». La strategia di battaglia, ricorda molto quella messa agli atti dai partigiani, in effetti: «agiremo solo nell’oscurità, distruggendo la tela. Così come fece la spavalda Penelope, ingannando per anni i Proci. Di giorno staremo nascosti e la notte colpiremo». Pare che alcuni dei membri della chat, non si trovino però acquattati temerariamente in redazione a resistere, bensì al mare, in vacanza. Se i partigiani aspettarono sulle montagne l’arrivo delle truppe alleate, qui si aspetta sul bagnasciuga che i tempi migliorino magicamente. Quale possa essere l’alleato al momento, non è dato sapersi. Magari per ingannare il tempo suggeriamo loro una piacevole lettura: «L’ultima lezione» del professor universitario, Randy Pausch. «Il tempo è tutto quello che avete. Ma potreste scoprire un giorno, di averne meno di quanto pensavate».
 

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