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Fedez e il video Mille, "va ritirato". Il rapper nei guai per la canzone con Orietta Berti e Achille Lauro

Giorgia Peretti
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Ancora guai per Fedez. Il rapper meneghino finisce nuovamente nella bufera dopo la pubblicazione del videoclip della sua nuova canzone “Mille”. Una hit che sta scalando le classifiche italiane e si prospetta il tormentone dell’estate, che conta la partecipazione di Orietta Berti e Achille Lauro. Una guerra infinita quella tra il marito di Chiara Ferragni e il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) che proprio nella giornata di sabato 19 giungo ha pubblicato un comunicato stampa nel quale ammonisce il video della canzone per “pubblicità occulta”.

Ma non finisce qui, perché il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust e all’istituto di Autodisciplina pubblicitaria, chiedendo sanzioni per “per pubblicità occulta vietata dal codice del Consumo” e un’azione per “vietare la diffusione del videoclip sulle reti televisive e sul web, e della canzone sulle radio nazionali, fino a che non sarà eliminato ogni riferimento alla Coca-Cola”.

Secondo l’ente che garantisce la tutela del consumatore, il video così come il testo della canzone sarebbe una vera a propria incitazione al consumo della celebre bevanda gassata americana. Non sarebbero bastati i credits di Coca-Cola menzionati nella pagina di YouTube, perché come si legge nel comunicato “tale informazione non basta, poiché non immediatamente percepibile dagli utenti, a meno che gli stessi non vadano a cercarla tra i credits del video”.

Infatti, spiega ancora il Codacons, “non compare in sovrimpressione all’inizio del videoclip”. Non sono mancate le frecciate frontali al cantante, nella nota, l’associazione scrive: “Fedez ci ricasca e, per l’ennesima volta, si rende protagonista di una pubblicità occulta a danno degli utenti, vietata dal nostro ordinamento e dalle disposizioni varate di recente dall’Antitrust in tema di videoclip musicali”. Immancabile il riferimento al Concertone del Primo Maggio dove durante la sua presenza sul palco ha dato visibilità ad un noto brand sportivo. Il Codacons ribadisce che “nei videoclip debba essere reso palese l’inserimento di prodotti a fini commerciali, prevedendo segnali in sovrimpressione che avvisino circa la presenza di marchi a scopo promozionale” la violazione della stessa direttiva sarà punita con “la sanzione pecuniaria da 10mila a 5 milioni di euro”

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