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Non fate ca**ate. Myrta Merlino sbotta in diretta a L'aria che tira

Giorgia Peretti
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Continuano le proteste nelle piazze italiane, i ristoratori sono alla canna del gas e manifestano contro il governo Draghi per le misure restrittive. Una situazione drammatica che colpisce gran parte dei ristoratori e commercianti ristorati con sostegni economici troppo bassi se non irrisori. Questo il tema della puntata di giovedì 15 aprile de L’Aria che tira, il talk di approfondimento politico condotto da Myrta Merlino su La 7.

 

 

 

La conduttrice si collega con i manifestanti del movimento #ioapro sul lungomare di Bari dove caos e assembramenti la fanno da padrone ma la Merlino non fa a meno di notare l’assenza della mascherina sui volti dei ristoratori in rivolta al grido di “libertà”. “La mascherina! – esorta l’inviata del collegamento a far indossare il dispositivo medico ai partecipanti - Digli che possono urlare quanto vogliono siamo felici di dargli voce ma devono mettere le mascherine sul naso e sulla bocca. Vi prego di farlo!”.

 

 

 

Un rappresentante sfida la Merlino dicendole: “Le mascherine le teniamo giusto per voi giornalisti, perché per chi ha fatto il vaccino non serve la mascherina”. Immancabile la domanda curiosa della conduttrice: “Tu sei vaccinato?”, “ancora no” risponde il ristoratore. Una risposta che fa saltare su tutte le furie la Merlino: “Appunto! Finché non ti vaccini ti tieni la mascherina” poi continua “Ma come si chiama lui? - chiede all’inviata - Voglio parlare con questo signore. Angelo, io sono prontissima ad ascoltare le vostre ragioni sapessi come le rispetto. Come penso che in questo paese chi non ha il problema di aprire mattina e sera la saracinesca si deve mettere nei panni di chi invece come voi se non apre non vive, credimi".

Dopo le parole di comprensione però la Merlino si accende: “Dopo di che, ti dico che la mascherina te la devi mettere prima e dopo il vaccino. Parlo con tutti i medici ogni giorno e la mascherina è importante. Siamo prudenti perché questo è l’unico modo che abbiamo per ritornare a vivere - infine chiosa - se facciamo le ca**ate non riprendiamo a vivere”. 

 

 

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