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A Sanremo Fiorella Mannoia è regina sul palco

Carlo Antini
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GIUSY FERRERI – “Fa talmente male” Il carisma è sempre stato il suo forte. E anche questa volta non l'ha tradita. La canzone ha qualcosa di ipnotico ma ci si aspettava qualcosa in più. VOTO 5.5 FABRIZIO MORO - “Portami via” Credibile lo è sempre stato. A Sanremo è graffiante e profondo, incide dentro e lascia il segno. Fabrizio Moro si fa spazio a gomitate oltre le mode e le pose. Autore maturo. Interprete di prima categoria riesce a emozionare davvero. E in questo Festival non è poco. VOTO 7.5 ELODIE - “Tutta colpa mia” Il testo l'ha scritto anche Emma Marrone. La melodia è rotonda e funziona. Elodie buca lo schermo e canta con classe. Le venature soul della voce fanno presagire un futuro tutto da scoprire. VOTO 6.5 LODOVICA COMELLO - “Il cielo non mi basta” Dal mondo Disney all'Ariston il passo è breve. Forse troppo. La canzone stenta così come la voce che, a volte, perde l'intonazione. Non sempre sicura come dovrebbe essere. C'è ancora da lavorare. VOTO 5 FIORELLA MANNOIA - “Che sia benedetta” Più che una concorrente sembra una superospite. La sua classe e l'eleganza invadono il palco e le orecchie di chi ascolta. La canzone è costruita per arrivare fino in fondo. E non facciamo fatica ad aspettarci che lo farà. VOTO 8 ALESSIO BERNABEI - “Nel mezzo di un applauso” Non convince. Questa volta no. Deboluccia la canzone. Deboluccio lui. Vediamo fin dove possono arrivare i miracoli del televoto. VOTO 5.5 AL BANO - “Di rose e di spine” Non poteva essere altrimenti. La sua voce da melodramma (ormai un po' velata dagli anni) ci fa tuffare in un'altra epoca. Gli archi a profusione regalano emozioni di seconda mano. Per la gioia di chi ha nostalgia per un mondo che non tornerà più. VOTO 6 SAMUEL - “Vedrai” La lezione dei Subsonica si sente eccome. Samuel cammina da solo e lo fa con la leggerezza di sempre. Anche se non è uno dei suoi episodi migliori. VOTO 6.5 RON - “L'ottava meraviglia” Raffinato come solo lui sa essere. Negli anni è diventato uno dei signori della canzone italiana. Ha portato all'Ariston non uno dei suoi brani migliori ma riesce comunque ad avvolgere e coinvolgere. VOTO 6.5 CLEMENTINO - “Ragazzi fuori” Tra il rap e la melodia si sposta sempre più verso la seconda. Perdendo, però, in forza, impatto e incisività. Il pubblico si potrebbe accorgere del già sentito. VOTO 5.5 ERMAL META - “Vietato morire” Quando si parla della nuova musica italiana si parla anche di lui. Ermal Meta prosegue nel suo cammino di crescita senza dare nulla per scontato. Le sue parole entrano dentro e arrivano dritte al cuore. VOTO 6.5 BIANCA ATZEI - “Ora esisti solo tu” La canzone gliel'ha scritta Francesco Silvestre dei Modà e si sente. Bianca accetta il favore ma nel complesso c'è qualcosa che non funziona come dovrebbe. Che sia l'arrangiamento un po' fuori tempo massimo? VOTO 5.5 MARCO MASINI - “Spostato di un secondo” Gli anni passano e Masini ne acquista in saggezza. Sarà la barba lunga ma il suo testo sembra un approfondimento sulla filosofia del tempo. La melodia ha il giusto garbo e le carte in regola per convincere la platea dell'Ariston. VOTO 6.5 NESLI E ALICE PABA – “Do retta a te” Il fratello minore di Fabri Fibra si dà alle armonizzazioni più classiche. Il duetto non convince. Il "cielo blu" del testo questa volta sembra stonare. Perfino in riviera. Meno male. VOTO 5 SERGIO SYLVESTRE - “Con te” Giorgia non si muove a caso. E se ha deciso di scrivere per lui questa canzone un motivo ci sarà. Sergio Sylvestre viene dalla scuderia di “Amici” e la sua possente voce soul lo porta lontano. A cavallo del gospel e dei cori che lo accompagnano. VOTO 7 PAOLA TURCI - “Fatti bella per te” Tutto al femminile. Dal testo alle emozioni. Paola Turci torna con l'energia e la carica che ricordavamo. Il brano resta incollato alle orecchie. VOTO 6 MICHELE BRAVI - “Il diario degli errori” E' giovane ma canta con la profondità di chi sa bene quello che fa. La canzone non brilla per originalità e ispirazione ma la voce androgina di Michele Bravi riesce ad aggiungere quel pizzico di magia in più che non guasta. VOTO 6 GIGI D'ALESSIO - “La prima stella” Altro incontro ravvicinato con la tradizione. Come se il tempo fosse fermo nella stessa direzione. D'Alessio non lascia nulla all'improvvisazione e sa come colpire il suo pubblico. A cominciare dal ritornello. VOTO 6 FRANCESCO GABBANI - “Occidentali's karma” Una canzone costruita appositamente per conquistare subito le radio di tutto il Paese. Buddismo da supermercato e arrangiamenti dance per piacere a grandi e piccini. Pop colorato e adeguato ai tempi che viviamo. VOTO 6.5 MICHELE ZARRILLO - “Mani nelle mani” Non è poi così male ma lascia troppo spazio a tutto ciò che è confortevolmente già sentito. Non sorprende. Invece sembrava pronto per un colpo a effetto. VOTO 5.5 CHIARA - “Nessun posto è casa mia” Canzone elegante e melodia vocale originale. Per nulla facile da eseguire. Chiara cresce ancora ed è ormai una delle nostre interpreti migliori. VOTO 7 RAIGE E GIULIA LUZI - “Togliamoci la voglia” Un po' melodico, un po' rap. L'entusiasmo e la presenza scenica del duo ci sono. Quello che manca è una canzone ispirata. Rimandati. VOTO 4

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