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Senato, CNEL, Province Le principali novità della riforma

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Stop al bicameralismo perfetto; nuovo Federalismo; abolizione definitiva di Province e del Cnel. Sono questi, almeno nelle intenzioni del legislatore, i pilastri della riforma costituzionale approvata dal Parlamento. Pilastri difesi dal fronte del Sì (GUARDA LE RAGIONI DEL SÌ). E contestati, ovviamente, da quello del No (GUARDA LE RAGIONI DEL NO). Proviamo a riassumere le principali novità: CAMERA Con il via libera definitivo alla riforma da parte del referendum sarà l'unica a votare la fiducia al governo. I deputati resteranno 630 e verranno eletti a suffragio universale, come oggi. SENATO Continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Per quanto riguarda le leggi ordinarie, invece, potrà chiedere alla Camera di modificarle, ma l'Assemblea di Montecitorio non sarà tenuta a dar seguito alla richiesta. Se però si tratta di una legge che riguarda il rapporto tra Stato e Regioni, la richiesta di modifica può essere respinta solo a maggioranza assoluta. I SENATORI-CONSIGLIERI Saranno i cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori. I 95 senatori saranno ripartiti tra le Regioni in base ad un criterio demografico. Uno per ciascuna Regione dovrà essere un sindaco. I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l'autorizzazione del Senato. FEDERALISMO Sono abolite le materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni e tornano allo Stato alcune competenze come energia e infrastrutture strategiche. Inoltre, su proposta del governo, la Camera potrà approvare leggi anche nei campi di competenza delle Regioni, "quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale". VOTO I Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo; vengono introdotti limiti al governo sui contenuti dei decreti legge. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Lo eleggeranno i 630 deputati e i 100 senatori. Per i primi tre scrutini per l'elezione occorreranno i due terzi dei componenti del Parlamento, dal quarto si scenderà ai tre quinti; dal settimo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti. CORTE COSTITUZIONALE Dei 15 giudici 3 saranno eletti dalla Camera e 2 dal Senato. REFERENDUM Per proporre un referendum serviranno 800 mila firme, contro le 500 mila attuali. Dopo le prime 400 mila la Corte costituzionale darà un parere preventivo di ammissibilità. Per quanto riguarda invece la presentazione di progetti di legge di iniziativa popolare, il numero di firme necessarie è triplicato, da 50 mila a 150 mila. Vengono inoltre introdotti in Costituzione i referendum popolari propositivi e di indirizzo. LEGGE ELETTORALE Prima della loro promulgazione le leggi elettorali potranno essere sottoposte al giudizio preventivo di legittimità costituzionale. Il ricorso motivato dovrà essere presentato da almeno un quarto dei componenti della Camera o almeno un terzo dei componenti del Senato entro 10 giorni all'approvazione della norma. La Consulta si pronuncerà entro 30 giorni e, in caso di dichiarazione di illegittimità, la legge non sarà promulgata. PROVINCE Vengono cancellate dalla Costituzione, atto necessario per abrogarle definitivamente. CNEL Viene abrogato il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, organo costituzionale secondo la Carta del 1948. SCARICA IL TESTO DELLA COSTITUZIONE CON, A FRONTE, LE MODIFICHE APPORTATE

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