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De Luca trionfa nel "Gran Premio Roma"

(foto Csio Roma- M. Grassia)

Dopo 23 anni di astinenza l'aviere regala la "Lupa" all'Italia

Daniela Cursi
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Lorenzo De Luca è il 23° vincitore azzurro del Gran Premio Roma di Piazza di Siena. In sella a Halifax Van Het Kluizebos, il cavaliere trentunenne, originario di Lecce, ha interrotto un silenzio che durava da 23 anni, da quando Arnaldo Bologni e May Day (nel 1994) si sono aggiudicati la categoria individuale clou dello CSIO di Roma. Un successo che fa bis, quello firmato da De Luca, perché l'Italia, in questa 86ma edizione, ha segnato una doppietta: vittoria di squadra in Coppa delle Nazioni e vittoria nel Rolex Gran Premio Roma. Non accadeva dal 1976, anno in cui Piero D'Inzeo su Easter Light , con la sigla sul GP, faceva seguito al trionfo del team azzurro da lui stesso composto con Graziano Mancinelli (La Bella), Vittorio Orlandi (Creme de la Cour), Raimondo D'Inzeo (Talky). Quarantadue anni dopo, De Luca ha contribuito a riscrivere la storia di Piazza di Siena. Il GP ha registrato quarantanove i binomi al via. La classifica ha riportato solo tre doppi percorsi netti. L'aviere scelto De Luca ha chiuso la seconda manche fermando il cronometro su 45”37. Tempo che l'irlandese Bertram Allen (su Hector Van D'Abdjhoeve) non è riuscito a superare. Per lui, il fotofinish ha segnato 45”97. Terzo posto in rosa, per l'australiana Edwina Tops-Alexander su Inca Boy van T Vianahof, con un secondo giro concluso in 51”97.  De Luca attribuisce gran parte della sua vittoria allo spirito di squadra: “Ci stiamo avvicinando a una visione dello sport che non chiede l'imitazione della realtà d'oltreconfine, ma il confronto con essa. Questo si può fare solo se affrontiamo le sfide non più come individui, ma come gruppo di forza. Così, come ho sentito mia la vittoria dell'Italia in Coppa, partecipando ad essa fattivamente con il cuore, allo stesso modo oggi credo che questa vittoria individuale sia frutto proprio dello spirito di squadra. La motivazione e il sostegno ricevuti da altri azzurri sono stati per me determinanti”. Tredici anni fa, il campione azzurro ha lasciato Lecce per dedicarsi all'equitazione. Una sfida che lo ha portato in varie città d'Italia e poi oltre le Alpi, fino al Belgio, presso le scuderie di Stefan Conter. Sacrificio e determinazione sono oggi gli ingredienti che lo ripagano di una vittoria sognata fin da bambino. “Piazza di Siena è nel cuore di tutti gli italiani. Cavalieri e amazzoni coltivano il sogno di vincere il concorso ippico di Villa Borghese. Io, forse, ancora non ho realizzato di aver coronato il mio sogno. Sicuramente mi guardo indietro, rendendomi conto di quello che ho dato per raggiungere questa meta. La mia è stata una scelta di vita a prescindere: dedicare la vita ai cavalli e a questo sport. Questo traguardo, però, è anche di Halifax. Senza questo cavallo-gladiatore non sarei qui”.

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