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I dirigenti Federmanager Roma per la rinascita della Capitale

Una sferzata affinché il rallentamento della ripresa non faccia troppi danni e per mitigare i rischi di una involuzione, unita alla richiesta di esonerare la Capitale dal ruolo di teatro di scontro fra fazioni politiche. E' questa la richiesta dei manager di Roma e Lazio alle istituzioni emersa durante l'assemblea annuale di Federmanager Roma, alla luce dei dati in chiaroscuro espressi dal rapporto Bankitalia e della recrudescenza del dibattito politico sulle sorti di Roma. All'assemblea, introdotta dai saluti di Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager Nazionale e di Giacomo Gargano, presidente Federmanager Roma, hanno partecipato, tra gli altri: Gennaro Vecchione, Direttore Generale Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica; Nicolò Marcello D'angelo, Prefetto già Vice Capo della Polizia; Giovanni lo Storto, Direttore Generale Luiss Guido Carli, Claudio Lotito, presidente della Lazio ss.; William De Vecchis, Vice presidente Commissione Lavoro pubblico e privato Senato della Repubblica, Annamaria Parente, Vice presidente Commissione Lavoro pubblico e privato Senato della Repubblica, Filippo Tortoriello, Presidente Unindustria, Riccardo Pedrizzi, Presidente Nazionale C.T.S. Ucid. La kermesse è stata impreziosita dalle testimonianze di Mario Trimeri, manager e primo scalatore al mondo ad aver scalato le Seven Summits e le Volcanic Seven Summits, Raffaele Zurlo CEO Brenner Basis Tunne. “Gli obiettivi da perseguire sono tanti e ambiziosi – ha dichiarato il presidente di Federmanager Roma, Giacomo Gargano -  ma allo stesso tempo irrinunciabili, soprattutto per un territorio come il nostro che non soltanto deve ripartire, ma deve recuperare il terreno perso. roma paga lo scotto di essere terreno di battaglia tra i poteri forti, nazionali e internazionali, portando sulle spalle una zavorra che frena la crescita e può vanificare ogni sforzo di ripresa. “Per fortuna - ha continuato Gargano -- l'economia laziale ha un'eredità di primati e valore che l'attuale rallentamento scalfisce ma non abbatte e ancora una volta il management industriale mette le proprie competenze e i propri valori al servizio della collettività. I rischi di un'involuzione economica sono dietro l'angolo, occorre uno sforzo superiore da parte di tutti gli attori coinvolti. Noi siamo pronti". “Il Lazio deve tornare a essere motore di sviluppo per il Paese - ha sottolineato Stefano Cuzzilla, presidente nazionale Federmanager - In questa regione vantiamo settori importanti, dal farmaceutico all'edilizia, passando per la meccanica, la logistica e i servizi. Sono realtà che vanno sostenute. In particolare in questo momento storico le amministrazioni pubbliche e le organizzazioni di rappresentanza di manager e imprese devono dialogare per concretizzare iniziative congiunte che aiutino il rilancio del tessuto produttivo”.

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