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Smart-fitness e mascherine: le palestre si attrezzano ma temono riaperture a settembre

Katia Perrini
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Non solo calcio e Olimpiadi, non solo grandi campioni e tifosi pronti ad applaudire le loro gesta sul divano. Sono tanti gli italiani «in astinenza» da sport. Sin dai primi giorni del lockdown atleti di ogni ordine e grado hanno fatto del proprio meglio per adattarsi alla nuova situazione: workout sul terrazzo, yoga in salotto e poi zumbe condominiali e fitness estremo con bottiglie d'acqua trasformate in kettlebel. Adesso, però, anche centri sportivi e appassionati aspettano con ansia la fase due. A fermarsi per l'emergenza è stato un settore che non potrà resistere a lungo con le luci spente e le saracinesche abbassate e che già pensa a reinventarsi. Se si guarda solo al fitness, i numeri parlando di un giro d'affari da 10 miliardi, con 18 milioni di appassionati (tra i quali 5 milioni sono bambini). Sono circa 25mila le aziende del comparto, per un totale di oltre 120.000 posti di lavoro. Si potrà tornare in palestra? Come? «Dipende tutto da come andrà e dalle direttive del Governo - spiega Roberta Fadda segretaria generale della Federazione italiana Fitness - In questo momento stiamo usando tantissimo le piattaforme on line. Per il momento è quasi tutto gratuito anche per far recuperare chi ha già pagato gli abbonamenti. In futuro il primo step sarà quello di fare corsi on line a pagamento, in modo meno ludico e più professionale». È il cosiddetto 'mart-fitness: si arriverà alla creazione di vere e proprie «aule virtuali - spiega la responsabile Fif - con tanto di abbonamenti e orari e la possibilità di usufruire delle lezioni on line o in differita. A New York si fa già, sarà come essere virtualmente insieme al docente». Su questo fronte è al lavoro Biagio Bartoli, che già prima dell'emergenza ha creato l'app SportClubby, start up che esiste già da tre anni e mezzo ma che adesso ha implementato una parte per far monetizzare palestre e centri sportivi: «Abbiamo creato un gestionale social. Prima si lavorava con i palinsesti fisici, adesso servono palinsesti live: le strutture organizzano i calendari e la gente si prenota. Serve a fidelizzare gli utenti, mantenendo le stesse modalità di prenotazione e facendo qualche soldino in questo periodo difficile». Fino a qualche mese fa, spiega centri yoga e pilates erano poco digitalizzati, «adesso questo momento terribile ha accorciato i tempi di digitalizzazione e tutti i centri pliates vogliono partire con le lezioni live. Si può anche integrare il live con un allenamento fisico con gruppi di 5 persone in palestra». Fadda spera che a un certo punto pure le palestre potranno riaprire. Se si potrà andare a mare - azzarda - si potrà andare anche in palestra. Certo si tratterà di mantenere le distanze e fare le lezioni con piccoli gruppi, unendo magari chi preferisce, per sicurezza, lavorare in forma smart da casa. C'è anche chi pensa già a mascherine griffate con il proprio logo da regalare agli iscritti. Quanto ai tempi la Fif non è troppo ottimista. Si potrà ripartire prima dell'estate? Ci sono speranze? «No - risponde - non c'è speranza ci stanno dicendo un po' tutti che si ripartirà a settembre e si dovrà farlo in modo graduale e con doppia opzione sia in smart fitness sia in palestra con le giuste distanze e numeri ridotti». Gli organizzatori di Rimini Wellness, grande kermesse annuale dedicata a fitness, benessere, business, sport, cultura fisica e sana alimentazione, sono più ottimisti. Hanno rinviato la manifestazione da fine maggio al 28/31 agosto. «Parola d'ordine: fiducia. Mood: sicurezza - spiegano - quest'anno Rimini wellness sarà anche una grande piattaforma di riferimento per il settore nel dopo CoVid-19, puntando alla condivisione di nuove soluzioni di impresa e di innovativi modelli di business».

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