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Allarme sigarette elettroniche: aumentano il rischio di cancro più delle "bionde"

Lo studio americano: danneggiano il Dna di cuore, vescica e polmoni

Maria Grazia Coletti
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Le sigarette elettroniche non sono innocue. Anzi, possono danneggiare il Dna, aumentando in questo modo il rischio di sviluppare malattie cardiache e tumori al polmone e alla vescica. O almeno è stato così nei topi coinvolti in uno studio della New York University, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Il principale vantaggio riconosciuto alle sigarette elettroniche è quello di consentire ai fumatori di rifornirsi di nicotina tramite inalazione, come appunto una «bionda» tradizionale, ma evitando la combustione del tabacco e quindi evitando anche tutti i sottoprodotti cancerogeni. Per questo le e-cig sono vendute come alternativa più sicura alle sigarette normali. Ma ora i ricercatori hanno scoperto che i topi esposti al vapore della sigaretta elettronica hanno livelli più elevati di danni al Dna nei tessuti del cuore, dei polmoni e della vescica, rispetto ai topo utilizzati come cavie di controllo. Non solo. I topi esposti alle e-cig hanno anche una minore attività di riparazione del Dna - e quindi di proteine deputate a questa funzione - nei polmoni rispetto ai topi di controlli. Effetti simili sono stati osservati anche nelle cellule del polmone umano e della vescica esposte alla nicotina e al chetone nicotina-derivato della nitrosammina (Nnk), un derivato della nicotina cancerogeno. Le cellule umane coltivate in vitro, esposte alla nicotina e all'Nnk presentano anche tassi più elevati di mutazioni e trasformazioni tumorigeniche rispetto alle cellule di controllo. I risultati suggeriscono, quindi, che nonostante le sigarette elettroniche abbiano meno agenti cancerogeni rispetto al fumo di tabacco, gli «svapatori» potrebbero però avere un rischio maggiore rispetto ai non fumatori di sviluppare tumori polmonari e della vescica, nonchè malattie cardiache.

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