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Oltre i confini della chirurgia con la rinoplastica tecnologica

Valerio Cervelli durante il gala di chiusura del convegno

Katia Perrini
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Dall'utilizzo del tessuto adiposo per fini rigenerativi, biorivitalizzanti ed estetici all'uso della bioprinter, "biostampanti" in grado di "scolpire" tessuti e organi complessi, fino alla cosiddetta " rinoplastica tecnologica", una tecnica innovativa che consente di formare nuova cartilagine a partire dall'uso di Plasma ricco di piastrine (Prp), e al trapianto di capelli stimolati da un mix di Prp e fattori di crescita. Queste sono solo alcune delle novità presentate a Roma, in occasione dell'ottavo Congresso Internazionale di Chirurgia Plastica Rigenerativa, presieduto dal professor Valerio Cervelli del Policlinico Tor Vergata di Roma. Il congresso è, come ogni anno, l'occasione per confrontarsi sugli ultimi ritrovati scientifici e fissare gli obiettivi della futura ricerca nel campo delle Scienze mediche rigenerative. Grande protagonista dell'evento il tessuto adiposo, ampiamente disponibile nel corpo umano, fonte di cellule staminali e utile a migliorare le parti danneggiate. Inoltre, è anche capace di promuovere l'attecchimento del grasso stesso nelle zone di innesto. In questo caso basti pensare alla lipostructure, tecnica chirurgica inventata da Sidney Coleman, ospite alla conferenza, in cui il grasso viene posizionato in maniera ottimale, favorendone l'attecchimento e quindi il ripristino dei volumi laddove siano alterati. Altro argomento in discussione la bioprinter, stampanti capaci letteralmente di "scolpire" tessuti ed organi complessi creando degli "scaffold" biocompatibili. Attraverso tecnologie differenti, le cellule vengono posizionate in punti precisi di queste impalcature dove possono vivere e proliferare svolgendo la loro funzione fisiologica, interagendo con altre cellule vicine posizionate ad hoc in una complessa architettura tridimensionale, fino a riprodurre, questo il fine delle ricerche, un network cellulare sovrapponibile nella funzione ai tessuti viventi. Gli occhi del mondo scientifico guardano con interesse a queste soluzioni: una volta perfezionata, la tecnica del bioprinting. permetterebbe di ovviare a grandi problemi sanitari come la necessità di tessuti ed organi da trapiantare, la possibilità di riparare tessuti utilizzando cellule "self", scongiurando così immunoterapie imponenti e la capacità di ottenere tessuti privi di rischi infettivi perchè biogenerizzati quindi non ottenuti da donatori. Si è parlato, durante il convegno,  anche di " rinoplastica tecnologica", che rappresenta una tecnica innovativa in cui alla tradizionale rinoplastica si fornisce un'alternativa: il paziente fa un prelievo ematico utile a preparare il suo Prp. Questo prelievo, inglobati in lamine di Ppr, sarà utilizzato come vera struttura da posizionare nel setto o in altre zone del naso dove, replicandosi, formeranno la nuova cartilagine. Concetto simile è quello del trapianto dei capelli stimolato con fattori di crescita derivati dal Prp. Infine la chirurgia rigenerativa connessa al ringiovanimento e trattamento delle patologie degenerative degli organi genitali esterni. 

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