Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Roma, la manifestazione pro Palestina tra "Israele criminale" e "Bella ciao"

La manifestazione organizzata dagli studenti palestinesi con 300 partecipanti è diventata, nel corso di poche ore, un corteo per le vie della città fino all’arrivo all’università La Sapienza di Roma raccogliendo in tutto un migliaio di partecipanti. Molti dei quali universitari di sinistra, che si sono ritrovati a piazza Vittorio alle 9 di mattina e tutti insieme - con bandiere con i colori della Palestina, sciarpe e kefiah, il copricapo simbolo della resistenza palestinese -, sono partito alla volta di piazzale Aldo Moro. Un corteo non autorizzato, ma seguito con attenzione da polizia, carabinieri e uomini della polizia locale di Roma Capitale. Presenti anche agenti della Digos in borghese. Nel corso della passeggiata tra le vie della città non sono mancati i cori: «Palestina è immortale, Israele è criminale», «Israele via via, Palestina terra mia» e «Free Free Palestine». Ma non solo. Anche ’Bella Ciao' e cori antifascisti, soprattutto all’altezza di San Lorenzo.

Una piazza che ha voluto rimarcare proprio la distanza da certi simpatizzanti. «Siamo antifascisti e antisionisti. Sappiamo che qualche fascista voleva essere qui oggi, ma noi lo ribadiamo: voglio sia chiaro che questa piazza è antifascista», hanno detto gli organizzatori della manifestazione. E, il destinatario di queste parole, non era presente fisicamente, anche se aveva annunciato di esserci. Si tratta di Giuliano Castellino, ex di Forza Nuova e oggi leader di ’Italia Libera', costretto a casa da un nuovo provvedimento della questura di Roma. Al suo posto, in piazza, c’era Giulio Saraceni. «Oggi giornata di mobilitazione di popolo e libertà. Questa mattina siamo a Piazza Vittorio per gridare Palestina Libera!», ha detto poco prima della presa di posizione da parte dei circa 1000 partecipanti. Dopo l’arrivo in piazza Aldo Moro e gli interventi al megafono di alcuni manifestanti, che hanno ribadito le ragioni della Palestina, sono partite le note di musiche tradizionali e i partecipanti sono rimasti alcuni minuti con le braccia in alto facendo il simbolo con le dita a V. Poi il corteo si è sciolto e le persone, in piccoli gruppi, hanno lasciato l’area de La Sapienza. 

Dai blog