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Roma, flop per il bando degli architetti del Giubileo: Boeri senza squadra

Martina Zanchi
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Dovrebbero contribuire alla rigenerazione urbana della Capitale in vista del Giubileo ma, per farlo, avranno meno di un anno di tempo. La nascita del team di professionisti «Laboratorio050», coordinato dall’archistar milanese Stefano Boeri e a servizio dell’amministrazione di Roma, per il momento è rimasta solo sulla carta. O meglio, sulla delibera. Quella che il 29 luglio scorso è stata approvata dalla giunta e in cui, oltre a stabilire linee guida e obiettivi, sindaco e assessori hanno previsto lo stanziamento in Bilancio di 750mila euro per i compensi da corrispondere ai dodici componenti del gruppo e al coordinatore Boeri. Ma un anno dopo non è stato affidato alcun incarico e non c’è ancora traccia neanche dell’ufficio e della segreteria tecnica che il Comune avrebbe dovuto mettere a disposizione del «Laboratorio». Eppure, il primo degli «orizzonti temporali» di lavoro del team indicati nella delibera è l’«inaugurazione del Giubileo», che inizierà tra un anno e mezzo. Ed è stato lo stesso sindaco Roberto Gualtieri, ad agosto, rispondendo alle polemiche sollevate dall’Ordine degli Architetti di Roma sull’affidamento di un compito così delicato e oneroso per le casse pubbliche senza un bando, aveva difeso l’idea del «Laboratorio050» proposta dallo stesso Boeri sottolineando che «la freschezza e vivacità delle giovani e dei giovani professionisti selezionati contribuirà all’impegno dell’amministrazione per definire un modello urbano all’avanguardia in vista di appuntamenti fondamentali come Giubileo ed Expo».

 

 

La selezione degli architetti, però, si è arenata. A pubblicare l’avviso rivolto agli aspiranti componenti del «Laboratorio», tra architetti specializzati e ingegneri, è stata a fine dicembre la partecipata capitolina Risorse per Roma. La scadenza era fissata al 12 febbraio e poi è stata prorogata per altri venti giorni, fino al 2 marzo. A quel punto, però, la procedura si è bloccata e quasi quattro mesi dopo non è stata svolta neanche la "scrematura" dei curriculum pervenuti. Che secondo fonti dell’assessorato all’Urbanistica, guidato da Maurizio Veloccia, sarebbero circa trecento. Un successo che ha colto di sorpresa gli uffici. A quanto pare nessuno si aspettava una partecipazione così ampia a una procedura che promette due incarichi «senior», da 105mila euro ciascuno, e dieci «junior» da 45mila. A Stefano Boeri, come coordinatore del progetto, spettano invece 90mila euro. Ma si avvicina la pausa estiva e, a quanto pare, i risultati della pre-selezione arriveranno dopo l’estate.

 

 

Ci sarà poi da fissare il colloquio con i candidati idonei e solo in seguito il «Laboratorio050» potrà essere costituito. A quel punto mancherà meno di un anno all’apertura della Porta Santa di San Pietro. Ma poco male. Gli architetti, urbanisti e ingegneri selezionati dovranno comunque occuparsi di definire «una visione di Roma a lungo termine» considerando Expo 2030 (sempre che a novembre la Capitale riesca ad aggiudicarselo); la conclusione nel 2026 delle opere finanziate dal Pnrr; la fine del mandato della giunta Gualtieri (e anche di quella che verrà dopo); gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e, ovviamente, la definizione degli scenari di sviluppo e rigenerazione urbana della Città eterna con target al 2050. E per consegnare al Comune l’elaborato finale, dopo aver incontrato gli stakeholder, svolto sopralluoghi e consultato documenti, avranno in tutto diciotto mesi.

 

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