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Guidonia, l'uomo salvo per miracolo: "Stavo per entrare nell'auto colpita dall'aereo"

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Nell'incidente aereo di Guidonia di martedì 7 marzo dove sono morti il tenente colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Meneghello si è evitata una tragedia ancora più grande. Uno dei due piccoli aerei militari precipitati si è schiantato a pochi metri da un palazzo, mentre l'altro ha terminato la sua cosa in un campo. Il primo dei velivoli è caduto a pochi metri da Fabrizio Fiore, 56 anni, che ora si definisce "miracolato". Stava uscendo di casa per entrare in auto che è andata in fiamme nello schianto. "Stavo chiudendo la porta di casa per andare verso la macchina, lì a due metri. Ho sentito un botto alle spalle. Se fossi uscito solo qualche secondo prima adesso sarei morto in quell'auto", racconta al Messaggero.  Secondo le prime ricostruzioni, il pilota morto nello schianto è riuscito a evitare le case di Colle Fiorito indirizzando l'aereo sulla strada. 

 

 La dinamica dell’incidente è in fase di accertamento. Sull’accaduto la Forza Armata avvierà già nelle prossime ore un’inchiesta di sicurezza del volo. Lo rende noto l’Aeronautica Militare. Lo scontro tra i due velivoli è avvenuto a pochi chilometri dall’aeroporto militare di Guidonia, nell’ambito di una esercitazione. Sul posto, insieme a vigili del fuoco e forze dell’ordine, sono intervenute immediatamente squadre di soccorso e  specialisti dell’Aeronautica Militare. 

 

Cipriano e Meneghello Marco erano entrambi in servizio al 60° Stormo dell’Aeronautica Militare, con base a Guidonia. La notizia è stata comunicata alle famiglie dei due Ufficiali, alle quali il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, a nome dell’intera Forza Armata, si stringe in un profondo segno di vicinanza e cordoglio

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