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Roma, non solo giornali e riviste: come si salvano le edicole

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Damiana Verucci
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È il Testo Unico sul Commercio della Regione Lazio, entrato in vigore nel 2019, a disciplinare il mondo delle edicole e a dar loro anche maggiori opportunità in ottica di combattere la crisi che ha colpito il mondo della editoria.

Tra le principali novità contenute nella legge c’è la possibilità di aprirsi ai servizi di vario genere, come vendita di biglietti del trasporti pubblici, superenalotto, pagare bollettini, ma anche vendere prodotti diversi da quelli editoriali, compreso il cibo. In realtà solo confezionato e quindi resta vietata la somministrazione e soprattutto la vendita di super alcolici, sta di fatto che questa prerogativa non ha preso affatto spazio nella Capitale e sono davvero poche le edicole dove si possono trovare alimenti da acquistare. Piuttosto in tanti edicolanti hanno capito che un possibile business fossero i giocattoli per i più piccoli e le caramelle che ad oggi rappresentano insieme ai giornali il 50% del ricavato medio per un operatore.

Lo scopo del Testo Unico sul commercio è di sicuro quello di promuovere la vendita dei quotidiani attraverso l’inserimento di attività e servizi innovativi. Detto in poche parole, il cliente magari arriva per pagare un bollettino e poi visto che ci sta acquista anche il quotidiano o una rivista che nota in quel momento e che attira la sua attenzione. Quindi quella legislativa è una soluzione che si pone come obiettivo di restituire valore e importanza alle edicole.

L’idea era già stata proposta nel 2014 da Giansanti, il capogruppo della lista civica dell'ex sindaco Marino, per consentire agli edicolanti di ampliare la propria offerta, includendo anche la vendita di bibite e snack, così da rendere le edicole dei luoghi poliedrici dove recarsi per acquistare prodotti editoriali e al tempo stesso fare merenda o refrigerarsi. Tre anni più tardi, nel 2017, l’innovativa soluzione era stata testata nel corso della Milano Food City, attraverso Fooedicola: si trattava di un’iniziativa concepita per riabilitare l’immagine dell’edicole, trasformandole nel cuore pulsante di un circuito turistico di degustazioni. Con l’entrata in vigore del Testo unico, le edicole possono vendere altri genere per il 40% della superficie totale.

Ora sta al Comune di Roma fare il regolamento attuativo di quella legge allargando, laddove possibile, le opportunità per il comparto. I sindacati hanno chiesto di spingere ulteriormente sui servizi e quindi coinvolgere le società fornitrici che hanno ancora pochi interessi ad essere presenti nel comparto. Vogliono poi anche una mappatura delle edicole esistenti, siano queste su suolo pubblico, privato o negozio per avere l’esatta fotografia della situazione. In questo modo sarà più facile per i Municipi procedere alla localizzazione di nuove aree dove aprire nuovi punti vendita

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