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Caso Cospito, protesta degli anarchici davanti alla Cassazione: sit-in e spintoni

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La decisione della Cassazione potrebbe porre fine allo sciopero della fame di Alfredo Cospito, l'anarchico in regime di 41 bis. Oppure no. È nelle mani degli ermellini l'ago della bilancia: sono chiamati oggi a decidere se sospendere o meno il regime di carcere duro al quale è sottoposto dopo la decisione dell'allora ministra Marta Cartabia, lo scorso mese di maggio. Contro la revoca del 41 bis, l'attuale Guardasigilli, Carlo Nordio, ha emanato un decreto di rigetto: Cospito è "pericoloso" e "deve restare" al carcere duro.

E mentre la Camera di Consiglio è riunita, blindati e camionette vigilano in piazza Cavour. L'intera zona è blindata ma non mancano momenti di tensione davanti al palazzo della Cassazione: il sit-in degli anarchici va in scena tra urla e spintoni. Ieri la protesta con fumogeni e striscioni a piazza Venezia. 'La gente normale e la gente povera può stare tranquilla, non faremo mai niente contro di loro. Sono nostri fratelli. Ma per i ricchi e potenti scateneremo l'inferno, mettendo in gioco anche la nostra vita" ha annunciato l'anarchico Lello Valitutti. "Abbiamo detto in tutti i modi che non vogliamo che Alfredo muoia, ora la gente conosce la sua situazione. Per questo è il momento della lotta e la gente capirà perché lottiamo. Cosa cambierà dopo la sentenza? Scegliamo noi i tempi e i modi in cui agire. Non cadiamo in provocazioni. Aspettiamo e poi vediamo". In piazza mezzi della polizia e carabinieri, diversi gli equipaggi e le pattuglie sull'area, sia in divisa sia in borghese. 
(foto Conterbo Press)

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