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Roma, spedizione punitiva a Tor Bella Monaca dopo uno sgarro

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Un atto intimidatorio per punire uno «sgarro» nelle piazze di spaccio gestite dal clan Moccia. Questo il quadro delineato dagli investigatori sulla spedizione punitiva contro 3 tunisini avvenuta nella notte tra sabato 22 e domenica 23 ottobre scorso in un bar di Tor Bella Monaca e che ha portato all’arresto di 6 persone, tra i quali esponenti del clan Moccia. L’indagine dei carabinieri, prima con il ritrovamento di un’ogiva e il foro nel vetro della ringhiera del balcone di un appartamento che affaccia su via Paolo Ferdinando Quaglia e poi attraverso l’acquisizione di alcune telecamere di videosorveglianza, ha permesso di ricostruire le fasi del blitz nel bar. L’arrivo all’esterno del locale poco dopo la mezzanotte su 3 auto di 6 uomini: Gaetano Moccia, Pasquale Moccia, Denny Moccia, Emanuele Selva e i fratelli Cristian e Danilo Rosati.

 

 

 

Come emerge dalle immagini analizzate, entrano nel bar e minacciano i 3 tunisini mentre uno di loro resta sull’uscio per sorvegliare la zona con i clienti che si allontanano spaventati. Pugni, una pistola estratta più volte puntata contro le vittime, gesti di morte e "segni della croce", puntandosi l’arma alla tempia come minaccia. Pistola poi utilizzata da Gaetano Moccia al termine della spedizione, all’esterno del bar, per esplodere alcuni colpi in aria.

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