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Omicidio Willy Monteiro Duarte, arrivano i ricorsi in Appello dei fratelli Bianchi e degli altri due condannati

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Scadono domani, il 16 novembre, i termini per presentare le richieste in corte d’appello a Roma del processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. La richiesta per il processo di secondo grado è già stata presentata ieri da Vito Perugini, legale di Francesco Belleggia condannato in primo grado dalla corte d’assise di Frosinone a 23 anni di carcere; oggi è stata la volta degli avvocati Valerio Spigarelli e Ippolita Naso, difensori di Gabriele Bianchi condannato all’ergastolo.

 

Domani lo farà anche l’avvocato Loredana Mazzenga che difende Mario Pincarelli condannato a 21 anni. Lo dovranno fare per forza entro domani anche i nuovi avvocati di Marco Bianchi, il minore dei fratelli di Artena, anche lui condannato all’ergastolo, che da circa un mese ha nuovamente cambiato collegio difensivo.

Willy Monteiro Duarte, 21 anni di Paliano, è stato ucciso nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, nel corso di un pestaggio compiuto, secondo la corte d’assise di Frosinone, dai 4 giovani condannati. Per Mario Pincarelli, l’avvocato Mazzenga ha chiesto l’assoluzione «Continuiamo a sostenere che nessun elemento probatorio raccolto in dibattimento sia stato sufficiente a dimostrare la colpevolezza di Pincarelli. Prove testimoniali inattendibili e prove scientifiche inesistenti perché non è stata trovata nessuna traccia di dna riconducibile a Pincarelli. In seconda battuta - continua Mazzenga - ho chiesto la derubricazione del reato da omicidio volontario a preterintenzionale perché tra i tanti elementi che ci inducono ad escludere la consapevolezza del Pincarelli, in ordine al reato contestato è che lo stesso, diversamente da ciò che dice la sentenza era totalmente ubriaco. E lo stato in cui si è trovato è descritto da testimoni e dai carabinieri».

 

Un atto d’appello corposo, quello presentato dagli avvocati Spigarelli e Naso in difesa del loro assistito Gabriele Bianchi. «Facciamo una critica serrata alla prova tecnica, critica fatta approfondendo con la perizia del professor Cialella puntualizzato una serie di questioni». Lo dicono i due Legali. «Puntiamo alla rinnovazione del dibattimento su serie di prove, sia su perizia medico legale sia su una serie di dichiarazioni testimoniali contraddittorie ed altre non tenute conto dalla corte. Gabriele Bianchi ha sempre detto di aver partecipato a quei fatti ma anche di non aver toccato la vittima. Non è stato creduto perché molti testi hanno detto contrario e noi facciamo una serie di rilievi. Neghiamo il dolo eventuale omicidiario e contestiamo le motivazioni della sentenza, che non ha riconosciuto l’omicidio preterintenzionale; ma è questa richiesta subordinata». 

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