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Scuola, si torna in classe con orario ridotto. Ira dei genitori per la mancanza di docenti

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Valentina Conti
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Nelle scuole di Roma continuano a mancare docenti (quasi 5mila in tutta la regione a detta dei sindacati) e personale Ata. Vecchi problemi - anche conseguenza della revoca dell'organico Covid con cui si torna a fare i conti all'avvio del nuovo anno scolastico. Così, due istituti su tre in media sono costretti a partire con l'orario ridotto pianificato almeno per le prime due o tre settimane di lezione. L'ira di mamme e papà invade chat di classe e gruppi social dedicati: troppo complicato riuscire ad organizzarsi fra impegni di lavoro e commissioni varie, specialmente per chi non ha aiuti. Sui numerosi posti vacanti di insegnanti e su quelli disponibili da coprire, si sta lavorando. L'Ufficio scolastico regionale del Lazio ha appena concluso il primo giro di assunzioni da Graduatorie provinciali di supplenza ed è in procinto di iniziare il secondo. Entro la settimana dovrebbero terminare le operazioni degli incarichi annuali, incrociando le dita per scongiurare che non ci sia l'82% delle rinunce come l'anno passato. In tal caso, i dirigenti scolastici verranno autorizzati a procedere con supplenze brevi.

 

 

Sull'educazione motoria, invece, sta per essere ultimata l'articolazione dei posti che andranno a supplenza. Ma non è tutto. In almeno il 40% degli istituti romani mancano i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, i cosiddetti Dsga. Latitano cioè coloro che, per dirla in soldoni, rivestono il ruolo di «ragionieri» nelle scuole, districandosi tra le non poche incombenze burocratiche. La stima di massima arriva per bocca di Mario Rusconi, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi di Roma. «C'è carenza di queste figure che svolgono compiti essenziali per il buon funzionamento dell'istituzione scolastica - spiega il leader del sindacato che riunisce dirigenti scolastici e alte professionalità della scuola - che vengono sostituite da impiegati o collaboratori scolastici senza competenze specifiche». Un problema da «disco rotto», in barba alle promesse sul fronte istituzionale.

 

 

I presidi hanno sollevato la questione al tavolo regionale operativo sulla ripartenza della scuola, riunitosi venerdì, a cui hanno preso parte l'assessore regionale alla Scuola, Claudio Di Berardino, e il direttore dell'Usr, Rocco Pinneri. Le notizie giunte dall'ex provveditore nel corso dell'incontro non lascerebbero ben sperare per l'immediato. «Ci hanno informato che per la copertura dei posti di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi bisognerà attendere il prossimo bando di concorso», riferisce l'ANP Roma e Lazio in una nota. Nessuna novità in fatto di supporto alle scuole nemmeno sul versante della gestione delle risorse del Pnrr, pure se si è appreso che saranno stanziati in aggiunta l'81% circa dei fondi. Per adesso, però, non ci sono proventi destinati alla formazione del personale che dovrà occuparsi di amministrarli.

 

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