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Roma, Roberta Lombardi ribadisce il no all'inceneritore: “Non elimina la discarica”

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Dopo essere saltata a livello nazionale l’intesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle scricchiola anche quella nella Regione Lazio. A scagliarsi contro l’inceneritore di Roma e il piano rifiuti stilato dalla giunta di Roberto Gualtieri è Roberta Lombardi, assessore alla transizione ecologica e digitale della Regione: “Oggi il sindaco di Roma Gualtieri ha presentato il Piano Straordinario dei Rifiuti di Roma che prevede, tra le altre cose, la costruzione di un inceneritore da 600mila tonnellate annue, e con il quale ha dichiarato di voler raggiungere l’obiettivo ‘discarica zero’. Una contraddizione in termini visto che anche gli inceneritori producono ceneri e scorie che vanno poi smaltite in discarica, tra cui i rifiuti pericolosi derivanti dall’abbattimento dei fumi. Un elemento confermato anche dall’intervento intitolato ‘Termovalorizzatore. I numeri che portano al no’, pubblicato oggi dal quotidiano la Repubblica - Roma a firma di Nando Bonessio, capogruppo di Europa Verde - Verdi del Comune di Roma e Andrea Masullo, direttore scientifico di Greenaccord Onlus”.

 

 

“Secondo i due autori - sottolinea Lombardi - l’inceneritore di Roma ‘produrrebbe 150mila tonnellate annue di rifiuti speciali e pericolosi non riciclabili che dovrebbero essere ulteriormente trattati e smaltiti’. Ma questa non è l’unica motivazione per cui essere contrari all’inceneritore. La verità, che non viene ricordata abbastanza, è che CONVIENE prediligere soluzioni alternative al bruciare rifiuti, ossia basate sull’aumento della raccolta differenziata e sulla realizzazione di impianti di economia circolare per il recupero di materie prime, di cui registriamo un’allarmante carenza in questo periodo storico. È infatti tutta la filiera produttiva del recupero di materia che può consentirci, non solo di tutelare ambiente e salute, ma anche di creare nuova ricchezza e occupazione di qualità per le imprese e le persone del nostro territorio. Non solo quindi perché ce lo chiede l’Europa, ma perché - tuona Lombardi prima di concludere il suo post su Facebook - ci conviene!”.

 

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