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All'Eur c'è la Formula E, quartiere chiuso

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Damiana Verucci
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Per Roma è di sicuro un grande evento sportivo, ma per i commercianti e i ristoratori della zona interessata dalla Formula E ormai prossima, è un vero e proprio calvario. Strade chiuse, deviazioni, allestimento del circuito dove sfrecceranno il 9 e il 10 aprile le macchine da corsa alimentate solo da motore elettrico e provenienti da tutto il mondo, fanno venire l'amaro in bocca ai negozi, bar e ristoranti che insistono nell’area di svolgimento del mondiale di Formula E, perché di fatto, ci raccontano alcuni di loro «per circa un mese non lavoriamo».

Il male minore, si dirà, di fronte al ritorno per l'immagine della città che per via del Covid ha bisogno come il pane di una competizione sportiva di questo genere, che funge da richiamo per gli amanti delle quattro ruote. Ma andiamolo a dire a chi alza la saracinesca del suo negozio ogni mattina, che ha già subito pesanti perdite proprio per via della pandemia e che ora si ritrova a non poter lavorare ben oltre l'avvenuta competizione. Perché poi si tratta di togliere l'allestimento e ci vorrà altro tempo. «Lo diciamo da quando questa Formula E è iniziata - tuona Adriano Gradi del ristorante Voice di piazzale Kennedy - parlo a nome di oltre una ventina di attività interessate da questi disagi. Per quanto mi riguarda il mio ristorante si trova proprio di fronte al Palazzo dei Congressi e già da giorni non vedo l'ombra di un cliente».

 

 

 

 

Il motivo sarebbe che gli organizzatori dell'evento inviterebbero gli uffici, per queste giornate che precedono la Formula E, a lasciare i dipendenti in smart working per evitare troppo movimento di persone e relativi disagi al traffico per via delle deviazioni attorno all'area dove si svolgerà l'evento e questo si traduce in meno persone che fanno la loro normale pausa pranzo negli esercizi di somministrazione presenti nella zona. «Se lei viene qui all'ora di pranzo il mio locale è vuoto - continua il ristoratore - a me chi risarcisce questo danno?». Ma lo stesso accade la sera e per i negozi che in genere si riempiono il pomeriggio e il sabato. Certo, ci si rende conto dell'importanza di questa competizione. E allora? Come conciliare l'evento con le giuste lamentele di chi in questi giorni non può di fatto lavorare? «Abbiamo chiesto all'Amministrazione il modo per poter essere coinvolti anche noi in questo business - continua il titolare del ristorante di piazzale Kennedy - ad esempio per quanto riguarda la ristorazione ordinare qui in zona il necessario per lo svolgimento dei vari eventi di quei giorni e invece ci hanno risposto che hanno già dei contratti con delle aziende di catering esterne e quindi non possono fare altrimenti. Questo dimostra il disinteresse assoluto nei confronti di noi commercianti ed esercenti dell'area interdetta, che dobbiamo assistere in modo passivo a tutto ciò ed essere anche contenti dello svolgimento della Formula E».

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