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Boccata di ossigeno per i trasporti pubblici di Roma: due miliardi per tram e metro C

Pier Paolo Filippi
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Arriva dal governo una boccata d'ossigeno per il trasporto pubblico di Roma. Il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile (Mims), in seguito all'ok della Conferenza unificata Stato-Regioni ha infatti approvato tre schemi di decreto che stanziano oltre 4,7 miliardi di euro per le Città metropolitane di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino che serviranno per interventi di potenziamento delle linee metropolitane e di alcune tranvie. Oltre a questi fondi, 1,7 miliardi andranno a Regioni, Province e Città metropolitane perla manutenzione straordinaria della rete stradale secondaria e 1,9 miliardi per l'acquisto di autobus ecologici nelle grandi città. Per la Capitale, ha annunciato il ministro Enrico Giovannini in video conferenza con i sindaci di Roma, Napoli, Milano, Torino e Genova, ci sono innanzitutto 1,7 miliardi per la tratta della Metro C da Fori imperiali a piazza Venezia e per la tratta T2 Venezia-Clodio. «Un intervento davvero necessario, lo dico da persona che abita a Roma», ha affermato il ministro.

 

 

Come saranno ripartiti l'ha spiegato il sindaco Gualtieri: «Sulla linea C abbiamo 610 milioni più 145 di un residuo, per un totale di 755, per la stazione di piazza Venezia che sarà fondamentale e che ci consentirà anche un lavoro molto significativo per il rilancio della pedonalizzazione dei fori imperiali. Poi otteniamo 990 milioni per il primo lotto costruttivo della tratta T2, in attesa che arrivi una norma. È un tassello importante anche se per completare la T2 mancano ancora 1,2 miliardi». Finanziamenti fondamentali per una città che, ha detto il sindaco «sconta ritardi drammatici». Gualtieri ha spiegato che «serve un altro miliardo per portare la linea B a Casal Monastero e per il prolungamento della linea A. E poi un altro miliardo ancora per la manutenzione, a fronte del fatto che finalmente abbiamo messo a terra i famosi 485 milioni stanziati dall'ex ministro Delrio». Il secondo ambito di intervento Mims è quello delle tranvie. Ai 105 milioni del finanziamento del primo tratto della Termini-Vaticano-Aurelio già coperti dal Pnrr da Termini a Venezia, grazie a una rimodulazione del Tram dei Fori non più necessario con metro, viene finanziata una nuova tratta Venezia-Giureconsulti per 173 milioni, più 11 milioni per il deposito Centocelle. Inoltre, per la decarbonizzazione del trasporto pubblico, a Roma andranno 292 milioni con i quali è previsto l'acquisto di 411 bus elettrici entro il 2026, di cui 109 entro il 2024.

 

 

E gli obiettivi sono ancora più ambiziosi. «Vogliamo arrivare a 1000 bus elettrici entro il 2030, ma questo è un tassello importante per la decarbonizzazione del trasporto pubblico», ha spiegato il sindaco. Nella video conferenza sono state anche smentite le ipotesi circolate nelle scorse settimane circa la possibilità di costituire un'unica azienda di trasporto tra Roma, Napoli e Milano. «Non c'è nessun ragionamento su un soggetto societario unico tra le aziende della mobilità di Roma, Milano e Napoli», ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha spiegato che «si tratta di una collaborazione strutturata, ma poi ognuno mantiene la sua autonomia». A sottolineare l'importanza della collaborazione tra le aziende per la mobilità era stato il sindaco Gualtieri: «Può riguardare acquisti e gare dentro una visione comune rafforzata da una collaborazione di Roma, Milano e Napoli, ma ogni cosa a suo tempo». «Ogni cosa a suo tempo - ha ribadito Sala- ma oggi il Dg di Atm siede nel Cda di Atac, una cosa che una volta avrebbe fatto gridare allo scandalo ed evocato scenari apocalittici. È una collaborazione ed è giusto farlo».

 

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