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Turisti nell'uovo di Pasqua: Roma riprende vita. Mancano però americani e russi

Damiana Verucci
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Timidi sorrisi degli albergatori romani per questa Pasqua ormai alle porte. Nonostante la crisi, la pandemia ancora in atto e la guerra in Ucraina, le prenotazioni non mancano e rispetto alla Pasqua 2019, ultimo anno di riferimento prima del Covid, la capienza delle camere si attesta attorno ad un 60%. Percentuale non certo ai livelli in cui era abituata la Capitale specialmente durante le feste, ma che comunque è al di sopra delle aspettative degli operatori del settore che temevano una vera e propria debacle. «Prima il Covid, poi la crisi, ora il conflitto in Ucraina - spiega Tommaso Tanzilli, Direttore Federalberghi Roma - tutti fattori a dir poco impattanti per un comparto che è stato duramente colpito e che fatica a riprendersi. Stavano tornando gli americani prima che scoppiasse la guerra, adesso non se ne vedono già più. Di contro abbiamo prenotazioni di francesi, tedeschi, spagnoli. Insomma, sta andando meglio di quanto noi stessi immaginavamo». Ci si aspetta anche che qualche albergo degli oltre 300 ancora chiusi decida di riaprire in vista della primavera, periodo considerato di alta stagione per Roma. Ma è ancora troppo presto per fare previsioni.

 

 

Si ricominciano a vedere anche scolaresche di "stampo europeo" in giro per le strade della città. È stato infatti dato il via libera alle gite scolastiche dopo due anni di fermo. E le scuole ne stanno già approfittando per organizzare soggiorni di una giornata o di più giorni. «Non sono certo determinanti per il comparto a livello di fatturato, ma si tratta di un segnale di ripresa importante che non va trascurato», sottolinea Tanzilli. Chi sta pensando di venire a Roma per Pasqua di certo godrà di prezzi allettanti, al di sotto del periodo. Gli albergatori non possono permettersi rincari in questo momento, assicurano da Federalberghi, visto il periodo di estrema difficoltà e nonostante i rincari pesanti subiti dalla categoria, a cominciare dal costo delle bollette, che per un albergo è una voce di bilancio non certo trascurabile.

 

 

La pandemia ha cancellato poi molte delle strutture abusive di cui le piattaforme erano piene. Chi infatti affittava una casa senza alcuna autorizzazione approfittando del gran numero delle domande in tempi non pandemici, negli ultimi due anni ha abbandonato questo tipo di attività e di fatto sono spariti migliaia di annunci di b&b, affittacamere e case vacanza non autorizzati. «C'è ancora molto da fare tuttavia - dice il Direttore Federalberghi - la normativa va cambiata perché con le attuali leggi scoprire alloggi abusivi è davvero difficile».

 

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