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Uno sguardo di troppo e poi sei colpi di pistola: in carcere dopo il "far west di Ferragosto"

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Martina Zanchi
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Uno “sguardo di troppo” rivolto a una donna, un'offesa da punire a colpi di pistola. E' questo il motivo che, secondo gli inquirenti, avrebbe spinto uno dei tre uomini arrestati questa mattina tra Roma e i Castelli Romani a premere il grilletto sei volte, lo scorso 15 agosto, all'interno del parcheggio affollato di un locale notturno sul lago Albano. Alle prime luci dell'alba di oggi i carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno eseguito un'ordinanza di custodia in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Velletri, nei confronti di tre soggetti, due romani del quartiere Alessandrino – uno dei quali avrebbe materialmente sparato – e un terzo, di Albano Laziale, gravemente indiziati a vario titolo di tentato omicidio premeditato e danneggiamento. 

 

 

Nelle cronache è passato come il “far west di Ferragosto”. Quei proiettili, secondo la ricostruzione della Procura di Velletri, erano destinati a un 30enne con cui i tre avevano discusso animatamente all'interno del locale sul lungolago, per un'occhiata non gradita alla fidanzata di uno del gruppo. Un'ora e mezza più tardi, dopo essersi procurati una pistola calibro 45 illegalmente detenuta, si sarebbero ripresentati nel parcheggio affollato di giovanissimi. Gli spari ad altezza d'uomo sono stati esplosi da dentro l'automobile e avrebbero potuto uccidere chiunque; solo un caso fortunato ha voluto che i sei proiettili colpissero soltanto alcune macchine parcheggiate. Un'azione criminale pianificata, quindi, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri coordinate dalla Procura veliterna, che hanno condotto agli arresti di stamattina all'alba. Anche il 30enne risulta indagato per favoreggiamento: avrebbe rilasciato “dichiarazioni elusive” agli inquirenti che indagavano sui fatti.

 

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